S&P 500 - NASDAQ COMPOSITE
In un recentissimo intervento pubblico, il governatore Powell ha ribadito a chiare lettere il suo programma, qualora ce ne fosse ancora il bisogno: la domanda aggregata è eccessiva ed esuberante rispetto all’offerta, i salari crescono ad un ritmo insostenibile e la Fed è decisa a ridurre il ritmo di crescita dell’inflazione.
Anche se «questo comporterà un po’ di dolore». Si, ha usato proprio queste parole.
La banca centrale americana questa volta non lavora per evitare un bear market e sfida i venti gelidi della recessione. Anzi, punta espressamente a ridurre un effetto ricchezza (ora ritenuto) negativo e a ridurre i multipli. Pertanto procederà ad aumentare i tassi di interesse senza ripensamenti, nelle modalità e tempi stabiliti; e pazienza se ciò dovesse comportare un aumento dei rendimenti reali. Questo non solo spiega ampiamente il ribasso del
mercato azionario ma assegna il diritto di immaginare entro l'anno altre sciacquate.
Mentre gli EPS nel primo trimestre sono cresciuti di circa il 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, Wall Street soffre anche perché il P/E si è ridimensionato fino alle attuali 17 volte gli utili attesi. Un multiplo meno sostanzioso di quello di fine 2021.
E' legittimo a questo punto nutrire il sospetto che le preoccupazioni della banca centrale americana siano rivolte verso il mercato del credito, giudicato sotto la reggenza Powell più degno di tutela del conto titoli degli investitori. Sic transit gloria mundi.
Lo S&P 500 sembra al momento aver trovato quartiere a 3855. Il prezzo sta provando ad uscire dal wedge ribassista nel quale è inscritto dal 28/03 dopo aver perso il 19.88% dai massimi dell'anno. Per ora, solo formalmente, ha evitato di un soffio l'onta del bear market.
Ricordiamo che il prezzo soggiace ancora alle principali medie mobili e un eventuale ingresso long andrà gestito con estrema prudenza non prima dei 4150 punti con possibile target 4300.
Questo è l'ultimo massimo relativo segnato dalle due candele giornaliere del 4 e 5 maggio coincidente con l'area di passaggio della ma 50 daily. Andare oltre imporrebbe una rivalutazione del quadro d'insieme.
Restiamo però del parere che il rimbalzo a cui stiamo assistendo da qualche giorno sia un movimento correttivo, dopo gli eccessi ribassisti di questi primi mesi dell’anno.
Resta l’inquietante sequenza di troppe settimane negative consecutive che non sarà priva di conseguenze sulla restante parte dell'anno. In ogni caso resta molto probabile che le vendite riprenderanno sotto i 3930 e ancor di più sotto il citato supporto a 3855 con successivo approdo a 3750-3700.
Il Nasdaq viene da sei settimane dal saldo inferiore al -1% e ha accumulato da inizio anno una perdita che sfiora il 30%: è bear market conclamato. La casistica storica è risicata: appena 4 precedenti negli ultimi cinquant’anni; l’ultimo, nel 2001. Non si può pervenire a conclusioni definitive, ma non sfugge come tutti i precedenti (1973, 1980 e 1990) siano intervenuti in prossimità di una recessione economica negli Stati Uniti. Una eventualità che inciderebbe pesantemente sulle prospettive reddituali delle società quotate. Sarà bene dunque mantenere la guardia molto molto elevata. Non si parla di andare lunghi prima della riconquista di quota 12800, campa cavallo. Sotto 11030 si potrà ancora sparare a palle incatenate fino a 10500-10360.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader.
Per relazioni tecniche, analisi, report e sessioni di coaching one to one potete scrivere a: massimomoschella@libero.it
Il presente articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo e didattico. Le indicazioni di finanza, macroeconomia, politica economica e di qualsiasi altra natura, presenti su questo spazio, benché frutto di analisi scrupolose, possono essere errate e non rappresentano in alcun modo un invito all’investimento. Il presente articolo non è uno spazio dedicato alla consulenza economico-finanziaria in quanto non vengono fornite delle raccomandazioni personalizzate e dunque non costituisce né vuole costituire sollecitazione, offerta, consiglio, consulenza o raccomandazione all'investimento. In quanto tale non vuole incentivare in nessun modo alcun tipo di operatività su assets finanziari. Si ricorda che ogni raccomandazione non è personalizzata (e quindi non si tratta di consulenza) quando viene diffusa al pubblico e viene espressa in modo generico, come in questo caso. In ogni caso il trading di valori finanziari è altamente rischioso e pertanto ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico del lettore.