Rublo: recuperata tutta la discesa, cosa vuol dire?
Il tasso ufficiale di cambio per il rublo russo ha recuperato tutta la discesa causata dall'invasione in Ucraina e dalle conseguenti sanzioni imposte dai vari paesi. Ieri sera, in una trasmissione su canale 5, sentivo un esponente del PD in Europa affermare che le sanzioni stanno facendo effetto e che il rublo è in caduta libera e l'economia russa è quasi in default, ma evidentemente deve avere informazioni che noi non abbiamo oppure non stanno valutando realmente i fatti come sono, pendo più verso la seconda in quanto ha detto che l'Europa si è mostrata unita in quanto ha creato il permesso di soggiorno, non so se ridere o piangere...
La scelta della Russia di vietare vendite a stranieri dei propri asset e di farsi pagare il gas in Rubli(affermano che non sia legittima come se avessimo altra scelta) sta probabilmente creando un tasso di cambio farlocco o comunque non veritiero in quanto non so chi venderebbe un dollaro per 80 rubli, però questo è il tasso di cambio ufficiale e sicuramente è utile per la propaganda russa in patria e per dimostrare la forza della loro economia e questo è quello che conta al momento. Le sanzioni infatti personalmente credo non siano state fatte per colpire gli oligarchi o Putin, entrambi si saranno tutelati mesi prima dell'inizio dell'invasione, ma creare una situazione di malcontento in patria tale da riuscire a sovvertire Putin, ma ciò da quanto si apprende non sta accadendo.
Sicuramente Putin non sta avendo una visione di medio periodo, in quanto dopo quanto successo nessun paese sceglierà ancora la Russia come partner economico, almeno non nel fronte occidentale, però se la guerra dovesse prolungarsi, e non parlo solo di guerra fisica ma anche economica, non so tra le due parti chi resisterebbe più a lungo. Ricordo infatti che l'est ha vissuto fino a non molto tempo fa sotto l'unione sovietica, vivendo in situazioni di povertà, e non che adesso in molte parti della Russia sia molto diverso, mentre l'occidente oramai non è più abituato a sopportare condizioni simili; tale situazione è confermata dal fatto che sondaggi qui in Italia evidenzino come oltre metà degli italiani non è convinta sul mandare armi in Ucraina e che oltre metà è anche molto scettica su eventuali ulteriori sanzioni verso la Russia, temendo infatti serie ripercussioni economiche.
Mi sembra che Draghi ieri con la sua frase finale, "volete la pace o il condizionatore acceso?", stia un po' scherzando con il fuoco, ora gode di un parlamento unito, almeno quando si vota, ma se le ripercussioni economiche dovessero arrivare in Italia a causa di un embargo sul gas, causando forse milioni di disoccupati e un prezzo del pane rialzato, e con i partiti in campagna elettorale, dubito che gli italiani tollererebbero ancora frasi simili.
Chi vivrà vedrà ma temo che si stia oramai raggiungendo un punto di non ritorno