#RiskOnRiskOff: Larry Fink, (Ceo di BlackRock), il Brasile e le cryptocurrencies. Il mondo va verso una de-globalizzazione accelerata da una de-centralizzazione: storage delle materie prime a km0 e servizi decentralizzati in ogni parte del globo. Nella lettera agli azionisti Larry Fink avverte sulla possibile fine della globalizzazione, partita dal covid e accelerata dalla crisi Ucraina, specificando i paesi che potrebbero avere i vantaggi maggiori “Ciò potrebbe portare le aziende a effettuare più operazioni onshore o nearshore, con un conseguente ritiro più rapido da alcuni paesi. Altri, come Messico, Brasile, Stati Uniti o centri di produzione nel sud-est asiatico, potrebbero trarne vantaggio… La guerra spingerà i paesi a rivalutare le loro dipendenze valutarie. Già prima della guerra, diversi governi stavano cercando di svolgere un ruolo più attivo nelle valute digitali e definire i quadri normativi in base ai quali operano” (fonte: Advisoronline). Il Brasile sta accelerando il processo verso una valuta digitale con l’esperimento del PIX “Brazil's recent experience with the Pix retail instant payment system illustrates the potential gains. In little over a year since its launch in November 2020, Pix has signed up 67% of adults in Brazil, with free payments between individuals and low charges for merchants…Pix has shown how central bank infrastructures can support interoperability and competition, promoting lower costs and greater financial inclusion. These features also have relevance for the possible adoption of central bank digital currencies (CBDCs)” (https://www.bis.org/publ/bisbull52.htm).. Non a caso forse il Brasile registra un rischio di mercato basso risultando quindi appetibile per acquisti di equity