Riforma degli ammortizzatori
Arriva l'ammortizzatore universale: per tutti i lavoratori e tutte le imprese. Nella triplice forma: CigO, CigS e Fis (Cassa integrazione Ordinaria, Straordinaria, Fondo di integrazione salariale).
Fis
Diventa obbligatorio per tutte le piccole imprese da 1 a 15 dipendenti non coperte da Cigo Cigs. Il Fondo d'integrazione salariale (Fis) - gestito dall'Inps e fin qui riconosciuto alle aziende dei servizi con oltre 15 dipendenti ed esteso durante la pandemia alle aziende da 5 a 15 dipendenti fuori da CigO e CigS - viene reso strutturale. Basta la presenza di un solo dipendente a far scattare l'obbligo di iscrizione al Fis o, in alternativa, al Fondo di solidarietà bilaterale (ne esistono 18 per altrettanti settori di riferimento). Oggi l'obbligo è solo sopra i 5 dipendenti nei settori senza Cig.
Il Fis perde però le due gambe: fino ad oggi veniva erogato sotto forma di:
assegno ordinario per crisi temporanee (massimo di 26 settimane nel biennio mobile)
assegno di solidarietà per le situazioni di crisi con esuberi (massimo di 12 mesi nel biennio mobile)
Dal primo gennaio 2022 assegno ordinario e assegno di solidarietà vengono sostituiti dall'assegno di integrazione salariale, con diritto agli assegni famigliari.
L'assegno di integrazione salariale sarà erogato nel biennio mobile per:
13 settimane nelle aziende fino a 5 dipendenti
26 settimane nelle aziende tra 5 e 15 dipendenti
52 settimane nelle aziende sopra 15 dipendenti
Cambia anche la contribuzione al Fis. Le aliquote, calcolate sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali, salgono:
fino a 5 dipendenti: da 0 a 0,50% (solo per il 2022: 0,15%)
da 6 a 15 dipendenti: da 0,45 a 0,80% (solo per il 2022: 0,55%)
più di 15 dipendenti: da 0,65 a 0,80% (solo per il 2022: 0,69%)
più di 50 dipendenti: da 0,65 a 0,80% (solo per il 2022: 0,24%)
CigS
Viene estesa a tutte le imprese sopra i 15 dipendenti.
CigO
Non cambia nulla rispetto a oggi