POLITICA
I giornalai italiani sperano in una rivolta interna alla Russia che spodesti lo zar. Evidentemente in altro non appare possibile riporre fiducia. Siamo dunque alle ultime scene di questo dramma.
Chi vi ha narrato una trama diversa mentiva sin dall'inizio sapendo di mentire.
Chi sta provando a convincervi a ingaggiare i russi sul campo si augura il tanto peggio tanto meglio.
Chi soffia sul fuoco dell'innalzamento delle sanzioni e sull'inasprimento delle vendette trasversali non ha a cuore il vostro benessere.
L'Europa sta franando tragicamente sotto il peso stesso delle restrizioni economiche imposte dal presidente della sua commissione, la Von der Leyen. La quale appare più sensibile alle sollecitazioni degli americani che alle preoccupazioni delle popolazioni che governa.
Cominciano a scarseggiare le soft commodities mentre petrolio, gas, oro e diamanti sono prossimi ai loro massimi storici. Le capitalizzazioni delle aziende quotate ai listini europei si sono disintegrate.
E non abbiamo ancora erogato i soldi del PNRR per sopperire alla depressione economica causata dal covid!
Ursula non appare capace di suggerire rimedi opportuni. Tanto meno Draghi, dal quale non si possono pretendere anche le competenze di stratega.
Tutto ciò accade mentre la Russia non ha né ancora dispiegato tutto il suo comparto militare né sferrato azioni di reciprocità di carattere economico.
Basterebbe che domani Putin ordinasse la chiusura dei gasdotti e nel giro di una settimana si spegnerebbero tutte le città del vecchio continente.
Le nostre certezze cadrebbero una ad una in poche ore.
Gli ucraini e l'Europa tutta sono dunque destinati a chinare il capo a chi si fa beffa del diritto internazionale?
La risposta al momento è sicuramente affermativa.
La verità è che non siamo pesantemente armati; persino il servizio di leva obbligatorio è stato quasi ovunque soppresso. La Russia può contare invece su un esercito di almeno un milione di professionisti ed armamenti di cui spesso non abbiamo ancora precisa contezza.
La verità è che non abbiamo saputo pianificare con lungimiranza una politica energetica indipendente bocciando, per esempio, sia il nucleare che i rigassificatori e non sviluppando a sufficienza le fonti alternative.
A cosa sia servita l'Unione europea resta ancora la domanda più sensata sul tavolo.
La verità è pure che abbiamo tutti sottovalutato le proteste russe nei confronti di un ampliamento dei confini della cintura Nato.
Probabilmente ci sarebbe stato bisogno di discuterne bilateralmente per tempo senza lasciare incancrenire la questione.
Probabilmente abbiamo anche colpevolmente continuato a demandare agli americani il dominio delle questioni internazionali senza sviluppare una coscienza europea sulle diatribe interne al nostro continente.
Zelensky, che ci implora di intervenire militarmente in Ucraina un'ora si e l'altra pure, non mostra alcun sano realismo né rispetto per le vite di coloro che intende coinvolgere e di fatto già coinvolge nel conflitto.
Un leader sensibile alle sofferenze della sua gente avrebbe immediatamente trattato una resa onorevole contro un avversario che, sebbene prevaricatore, appare enormemente più forte. Cosa otterrà alla fine? La dispersione di un popolo, la perdita del paese e probabilmente della sua stessa vita.
Cosa c'è di più saggio e ammirabile che passare con un full di assi quando c'è una elevata probabilità statistica che il tuo avversario abbia una scala reale?
Perdere in una mano tutto il tuo capitale non ti consentirà di proseguire nel gioco.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader.
Per relazioni tecniche, analisi e sessioni di coaching one to one potete scrivere a: massimomoschella@libero.it
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