La volatilità implicita sui mercati continua ad essere sostenuta, con i rendimenti decennali americani in area 2,75% e tassi reali nell'area dello 0. Il dollaro continua la sua corsa con la debolezza delle materie prime, con un euro indebolito dal conflitto. I mercati mostrano una volatilità implicita più alta nel breve termine che nel medio termine, seppur molto inferiore rispetto al picco di marzo 2020: ciò suggerisce una crescente fiducia del mercato nel fatto che la volatilità non stia aumentando, ma si stia spostando verso un regime più elevato. Gli stessi punti di equilibrio dei rendimenti obbligazionari potrebbero risultare più elevati nel futuro: i rendimenti più elevati contribuiscono in qualche modo a compensare gli investitori per il maggiore rischio assunto e gli investitori difficilmente varieranno tale avversione fino a quando le aspettative di inflazione non saranno sotto controllo. L'equity rimane in debolezza a conferma della continua rotazione del mercato segnalata la scorsa settimana, seppur scambiando in area di minimi con possibili ampi movimenti dei prezzi.
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