La scelta (forse) sbagliata
Il Corriere della Sera ha 146 anni, è il massimo tra i quotidiani italiani.
Due cronisti politici di punta, Francesco Verderami ed Antonio Polito, hanno commentato la recentissima, infuocata scelta tedesca.
200 miliardi a debito per calmare le bollette.
Verderami riferisce che Draghi si sarebbe lasciato sfuggire un “La Germania sbaglia. La soluzione resta il tetto al prezzo del gas”.
Polito racconta la sua idea di Europa.
“Il cancelliere Scholz si è comportato sul gas più o meno come avrebbe fatto Salvini in Italia. Ha preso duecento miliardi a debito e li ha destinati ad aiutare imprese e famiglie tedesche…
“Il fatto che Scholz lo faccia non vuol dire che abbia ragione Salvini. Anzi…
Poi, però, aggiunge “L’Italia ha del resto già percorso questa stessa strada: 66 miliardi di euro spesi a sostegno del caro bollette. Ossigeno dovuto a chi sta soffocando…Noi ne abbiamo la forza? Se ricorressimo così massicciamente al debito, offrendo titoli di Stato che non sono certo il gold-standard come quelli tedeschi, quanto ci costerebbe?”.
La scelta tedesca viene bollata come “sbagliata”.
Potrebbe esserlo se avesse violato una qualche regola europea e questo verrà stabilito. Comunque, parrebbe di no.
(https://formiche.net/2022/09/germania-gas-tetto-europa-russia/).
Non potrebbe essere definita sbagliata se il tetto al prezzo del gas di draghiana intuizione si presentasse nella forma di un debito comune della Ue. Cioè quello che ha fatto la Germania, ma più in grande.
Non potrebbe essere definita sbagliata se il tetto al prezzo del gas fosse applicato al venditore e questo si traducesse in uno stop delle forniture. Meglio pagare più cara la materia prima che non averla.
Non può, per dignità intellettuale quantomeno, essere definita sbagliata soltanto per l’impossibilità italiana di sostenerla. Scriveva Nietzsche nel luglio 1887 che “il giudizio di «buono» "non" discende da coloro ai quali viene dimostrata bontà! E' invece piuttosto vero che sono stati gli stessi «buoni», a sentire e definire se stessi come buoni”.
Può essere definita sbagliata nella misura in cui, e qui cito Leo Turrini, non sempre o quasi mai ciò che è legale è anche leale.
Anche perché sembra una slealtà miope, come dice Verderami “farà esplodere il debito tedesco senza risolvere il problema”.
Ma è proprio questo il punto.
Visto che non credo che di ciò si possa essere accorto solo Verderami.
La soluzione del problema sarà necessariamente di natura comunitaria e non dovrà certamente essere quella di imitare la Germania.
Significherebbe alimentare logiche speculative che causano gran parte del problema.
La soluzione sarà, non so come, fermare tutti insieme queste torsioni del mercato. Ma ci vuole tempo.
E intanto cosa dovrebbero fare i singoli paesi? Nulla? No. Infatti, lo riconosce Polito, anche l’Italia ha fatto esattamente come la Germania, ovviamente con meno risorse data la minore possibilità.
Scholz e Draghi hanno messo in atto diverse potenze rischiando di aumentare il divario tra le due.
Ci sarà tempo a disastro scampato per compensare e riequilibrare i piatti della bilancia. Se questo non dovesse avvenire e se non si dovesse trovare una soluzione comune al problema energetico, allora quella tedesca potrà a ragione essere definita una legalissima slealtà.
Poco leale è farlo ora.
Cosa pretendiamo?
Di aiutare le nostre aziende soltanto noi?
Che gli altri evitino di farlo perché non possiamo farlo anche noi?
Cosa temiamo?
Che una mossa come questa ritarderà una risposta comune?
E perché mai? Ai tedeschi piace forse fare debiti?