LA RBA RIALZA I TASSI PER IL QUINTO MESE CONSECUTIVO.
I sacrifici per l'aud e il Pil non sembrano ancora terminati.
Stamani alle ore 6,30 CEST la RBA (Banca Centrale Australiana) nella persona del suo governatore Philip Lowe ha alzato i tassi di interesse per il quinto mese consecutivo.
Il rialzo è stato di 50 punti base – al pari di quanto già accaduto lo scorso mese - portando l'aumento complessivo realizzato da maggio a 235 punti. Si tratta della stretta più feroce dall'inizio degli anni '90. La RBA non ha mai nascosto di puntare nei suoi piani complessivamente al 2,50%. Ma questo target potrebbe rivelarsi insufficiente a contenere le spinte inflazionistiche.
DEPREZZAMENTO DELL'AUD.
Anche in questa occasione il dollaro australiano si è deprezzato facendo segnare un minimo di giornata a 0,67628. Nulla che ci meravigli visto che la coppia è inserita in un canale di regressione lineare di stampo ribassista in essere dal mese di febbraio 2022. Se dovesse perdere il supporto visibile a 0,67428 potrebbe ancora ridimensionarsi fino a 0,66550. Sotto un profilo di medio-lungo termine solo una rimonta oltre il massimo di periodo individuabile a 0,71226 – area nella quale transita anche la ma200 daily – potrebbe invertire il trend ribassista.
Un tenue raggio di sole potrebbe cominciare a cogliersi solo nell'ipotesi di upgrade oltre lo 0,69087 zona di passaggio della ma 20. Ma è troppo presto anche solo per sperarci.
ASPETTATIVE INFLAZIONISTICHE
La Banca Centrale australiana lo scorso mese aveva anche già aggiornato le previsioni del tasso d'inflazione che potrebbe toccare nei prossimi mesi un picco al 7,75% rispetto al 7% indicato nelle precedenti comunicazioni. Nel secondo quarto dell'anno si è attestato al 6,1% in crescita di un punto percentuale rispetto al primo quarto. La terza release è prevista per il prossimo 26 ottobre.
Un ritorno entro la fascia obiettivo del 2-3% non sarebbe previsto prima del 2024.
PREVISIONI DI CRESCITA DEL PIL
Intanto le previsioni di crescita del Pil si comprimono. Esse sono state ridotte mediamente al 3,25% nel 2022 e all'1,75% in ciascuno degli anni successivi. Ma il primo dato potrebbe essere eccessivamente ottimistico se si considera che il Pil del primo trimestre è stato del 3,3% in ritiro dal 4,2 dell'ultimo quarto del 2021.
Toccherà ancora soffrire.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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