La bara di Carlo
Guardate questo quadro di Paul Delaroche cari amici.
Oliver Cromwell regge il coperchio della bara nella quale è stato adagiato nientemeno che Carlo I Stuart, il legittimo sovrano inglese. Non c’è tensione, è già successo tutto, Cromwell ha già mandato i suoi soldati all’interno del Parlamento per costringere a non votare i contrari all’esecuzione capitale del re ed il boia ha già fatto piombare la scure tra capo e collo del condannato.
C’è un senso di oppressione, una cappa di “gravitas”.
Il futuro Lord Protettore le aveva provate tutte per evitarlo dopotutto: ha proposto un compromesso al re mentre lo aveva in pugno, ma niente da fare; ha persino fatto ricucire la testa al corpo di Carlo per permetterne delle rispettose esequie!
E adesso che è lì da solo ha capito la vertiginosa altezza cui l’ha portato la storia, un soldataccio ha spedito all’altro mondo un re proclamato tale per diritto divino. Nel 1649, oltre 140 anni prima di Luigi sedici.
In quella cassa da morto riposa una certa idea del mondo, che non tornerà.
Ma ormai, sembra pensare, quel che è stato è stato e pare pronto a chiudere il coperchio e lasciare nella tomba l’idea della intoccabile monarchia assoluta.
Bene, provate ad immaginare, al posto di Carlo e della monarchia assoluta, l’idea di una Unione Europea veramente “unita”.
Non vi sentite addosso, come me, un po’ dei panni di Cromwell?
Pensiamo al cosiddetto “scudo anti spread”, o Tpi.
Per potervi accedere servirà “non essere soggetti a una procedura per disavanzi eccessivi o per squilibri macroeconomici eccessivi”, in poche parole essere in regola con il Patto di stabilità tuttora sospeso. Il paese richiedente inoltre non deve “essere valutato come non aver intrapreso un'azione efficace in risposta a una raccomandazione”.
Ho già scritto riguardo al Patto ed ero critico verso la decisione di sospenderlo per poi reintrodurlo, cosa che a questo punto pare sarà ciò che avverrà. A tutti è stato permesso di spendere e spandere (e quindi alimentare lo spread) per poi permettere di accedere al Tpi solo a chi non ha speso e spanto. Sarebbe come diffondere una malattia, trovare la cura, ma riservarla a chi non si è malato: geniale.
In questi mesi i vari leader ne hanno avuto di tempo per discutere di questo benedetto Patto, ma hanno preferito brindare alle sanzioni a Putin.
È facile essere uniti mentre si condanna un’aggressione armata. Sul portafogli però si è meno disponibili a cedere qualcosa.
A proposito, pensiamo a dove hanno portato la Ue queste sanzioni, senza peraltro influire nelle sorti della guerra.
La Commissione aveva preparato un bel piano nel quale prevedeva che gli Stati membri riducessero da agosto e almeno fino al marzo del prossimo anno, i consumi di gas del 15 per cento. Il piano è passato, ma con talmente tante deroghe e compromessi da rendere palese anche ai sassi quanto stiano lacerando la Ue queste dinamiche sul gas.
Portogallo, Spagna, Grecia, Olanda, Irlanda e altri si chiedono quale sia il senso di tutto ciò.
Ma l’Ue è unita assicura la Von der Leyen in un grande sforzo per non chiudere la bara di Carlo.
Nei commenti alcuni link utili.
https://europa.today.it/economia/scudo-anti-spread-bce-incubo-italia.html