L'Italia è rimasta senza energia. I colpevoli: UE, sinistra miope e Draghi. Intervista al prof. Alberto Clo'.
1a PARTE
Professore come evitiamo il disastro sull'energia? Le imprese rischiano chiusure di massa e gli italiani di essere distrutti dalle bollette.
“Chi governa e fa parte dell’establishment aveva tutti gli elementi per capire dove saremmo andati a parare. La guerra in Ucraina non è un avverso destino, è un calcolo preciso fatto da Putin di cui c'erano prima tutti gli elementi. Non si è fatto niente perché quando c'era da capire l'Europa girava la testa da un'altra parte. Che Draghi abbia dichiarato, più volte, che l'Italia sbagliò a legarsi troppo al gas estero mi sorprende.
Spieghi meglio
“Draghi è stato Direttore Generale del Tesoro per 10 anni, che è l'organo vigilante, è stato nel Consiglio d'amministrazione dell’Eni. Ora mi chiedo: lui a chi pone quelle domande? Le deve porre a sé stesso. Doveva dire: abbiamo, ho, sbagliato! Non chiedere a non si sa chi, a qualche entità evanescente del passato. Lui era nell’establishment governativo, quindi diciamo: molti hanno sbagliato, pochi, anzi nessuno, ha riconosciuto i propri errori”
L’energia era un problema a tempo, si sapeva...
“Perché si sapeva che non facendo gasdotti, non facendo le estrazioni, non facendo rigassificatori saremmo finiti nella bocca del leone russo. Ma coloro che sono responsabili di queste scellerate scelte sono ancora al governo, anche in quello locale.
E che si fa?
“La variabile energia è una variabile politica. Si è sempre ritenuto invece che fosse una merce come le altre, come il cibo e che quindi fosse giusto che dovesse prevalere il mercato, con le privatizzazioni ad esempio. Non si è capita l'essenzialità dell'Eni per dirne una. Se non ci fosse l’Eni le cose sarebbero ancora peggiori”
Per l’energia a basso costo dobbiamo tornare ad essere amici dei russi?
“No, no, quello no… Bisogna cambiare politica”.
Come?
“La questione fondamentale di cui tenere conto, e che non si considera, è che non c'è gas... non c'è gas e perché non c’è? Perché l’isteria ecologista e la Commissione Europea negli ultimi 10 anni hanno bloccato gli investimenti. Adesso tutti vogliono estrarre gas in Italia ma quando c'è stato il referendum tutti, a partire dalla sinistra, erano contro l’estrazione e a favore del referendum. A cominciare dall’Emilia Romagna che adesso si fa paladina dell'aumento dell'estrazione di gas”.
C’è stata una forte campagna di massa...
“Faccio l’esempio di Michele Emiliano governatore della Puglia che si oppose strenuamente alla costruzione del Tap, arrivando a chiedere miliardi di danni alla società che doveva costruire, per danno di immagine alla Puglia. Ebbene Emiliano è il più grosso sostenitore del raddoppio del Tap. Si sa perfettamente, con nome e cognome, chi ci ha cacciato in questa situazione. Tra due giorni uscirà un mio libretto, pubblicato da Il Sole 24 Ore, si chiama “Il ricatto del gas russo”, in cui spiego la situazione e le responsabilità. Qualcuno è stato mai chiamato a rispondere degli errori che ha fatto?”
Lei che dice?
Io dico sempre: diciamo le cose come stanno. È meglio che le cose siano migliori di quanto paventato che non peggiori. Negli altri Paesi stanno avvenendo discussioni, dibattiti specie da parte dei consumatori che si pongono la domanda: chi è responsabile di questa situazione? Io penso che si debba fare attenzione e riconoscere le chiare responsabilità di quanto sta accadendo”.
Cosa pensa delle sanzioni alla Russia?
“Le sanzioni europee alla Russia non sono valse a niente. Anzi direi che tutte queste sanzioni già al momento in cui erano annunciate vedevano balzi dei prezzi. Cosa significa? Che i mercati non credevano all'efficacia di queste sanzioni. I prezzi sono subito esplosi. Anche nel petrolio il problema è che non ce n'è in giro per il mondo. Non facciamoci illudere che la flessione dei prezzi sia un fatto strutturale, speriamo che lo sia, ma a mio avviso non lo è. Secondo me riprenderanno a crescere”.
Continua...
Pubblicato su Affari Italiani.