L'Europa persiste nella sua underperformance rispetto al mercato a stelle e strisce a causa dello shock energetico: la commissione europea vede infatti l'economia crescere del 1,4% nel 2023 in contrazione rispetto alle previsioni del mese scorso, con un incremento del rischio recessione dal 30% al 45%. Inoltre l'inflazione, al contrario degli USA, potrebbe raggiungere il picco più tardi con una maggiore persistenza (7,6% nel 2023 contro il 6,1% prevista il mese scorso). La continua debolezza dell'Euro nei confronti del Dollaro riflette infatti la difficile situazione che deve affrontare la BCE, costretta a combattere un inflazione persistente in uno shock esogeno energetico (che comincia ad erodere il potere d'acquisto delle famiglie), il tutto in una frammentata UE, tentando di salvaguardare i paesi periferici. L'Italia, infatti, è il paese che più desta preoccupazione a causa della possibile rinuncia del mandato Draghi in ipotesi di mancato sostegno al governo da parte dei 5 stelle: l'impatto iniziale è stato infatti la risalita dello spread a circa 220 bp. dopo l'iniziale cap dato dalla promessa di uno scudo antispread, la cui necessità aumenterebbe in ipotesi di caduta del governo.
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