JOE VON BIDENWITZ
“Non cerco la guerra”, dice Joe Biden.
Non la cerca, ma riesce a trovarla benissimo!
Insomma, la catastrofe Ucraina, il massacro mediorientale, la tensione con l’Iran, gli Houthi, la partita a scacchi con Xi per Taiwan, i pessimi rapporti con Kim ed ora le rappresaglie in Giordania e Iraq.
Scatenate, queste ultime, con l’intenzione di evitare un allargamento del conflitto.
Come si fa ad evitare di affondare una barca allargando il buco sullo scafo?!
Ma questa idea di dimenarsi tra le sabbie mobili Biden l’ha interiorizzata come pochi prima di lui.
Basta dare un’occhiata alla sua condotta in campo politico economico.
300 miliardi di dollari per attrarre aziende estere a produrre negli Usa, imponenti stimoli fiscali, deficit di bilancio del 7/8% per aumentare stipendi e welfare…
Questo significa dichiarare guerra a coloro che non possiedono l’arma atomica americana: il debito.
Biden spende e spande in deficit perché sa bene che nessuno si sognerebbe di reclamare il pagamento del debito statunitense: sarebbe il collasso economico mondiale.
Se io devo 1'000 dollari alla banca, io ho un problema.
Se io devo un milione di dollari alla banca, il problema è della banca…
E se, come dice il saggio, la guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi, il problema è di tutti.
Se Biden non smette di imitare The Donald, se non la smette con il suo “America First” in salsa democratica, il problema è di tutti.
Ma a Biden, Trump piace da matti, è lui che vuole come nemico alle prossime elezioni, con un nemico del genere non c’è alternativa alla guerra, come con Putin, Xi, Kim, gli Ayatollah…
Trump, inoltre, sa di poterlo battere.