Imbarazzo dei 5S per l’accusa a Beppe
a questione relativa a Moby era da tempo nota nel Movimento, i primi articoli di stampa sulla faccenda della sponsorizzazione di Vincenzo Onorato su beppegrillo.it e soprattutto la consulenza alla Casaleggio associati risalgono al 2019. Ma già l’anno prima in parlamento il deputato sardo di Unidos, Mauro Pili, aveva rilevato la strana situazione che coinvolgeva Grillo. Comunque, specie per chi all’epoca si trovava al governo era quello gialloverde, con la Lega ogni argomento che riguardava direttamente o meno il dossier marittimo era diventato da codice rosso, ovvero massima allerta, con il terrore di favorire i desiderata dell’armatore-sponsor.
L’indirizzo del Mit guidato da Danilo Toninelli fu quello di bandire una nuova gara per le tratte in mano a Onorato ma poi il Conte uno cadde e l’anno dopo, con un nuovo ministro, la pd Paola De Micheli, ci fu la proroga della vecchia concessione. Di certo, e questo è un altro capitolo della saga 5 Stelle, l’affaire Moby a un certo punto assieme a quello Philip Morris fu utilizzato come clava nella guerra interna tra il Movimento e la casa madre di Milano, cioè appunto la Casaleggio e l’associazione Rousseau. Al fondatore e mattatore poteva venire perdonato tutto, anche qualche “consiglio” via Whatsapp, ma al figlio dell’altro fondatore (Gianroberto Casaleggio) non più.