Il default della Russia metterebbe a rischio 19 miliardi "italiani"
Con decreto presidenziale del 5 marzo, infatti, l'autocrate di Mosca ha stabilito che i titoli sovrani russi espressi in valute estere siano rimborsabili in rubli, al tasso ufficiale (e deprezzato di un terzo dalla guerra), se i titolari stanno in Paesi che hanno sanzionato la Russia. Fitch ha citato la misura tra le cause del taglio al rating, oltre a "ulteriori inasprimenti delle sanzioni e delle proposte che potrebbero limitare il commercio di energia", negli scenari che porterebbero "a un mancato pagamento selettivo degli obblighi di debito sovrano".
Finora la fattispecie del rimborso in rubli non si è verificata: il 7 marzo Gazprom ha onorato titoli in scadenza per 1,3 miliardi di dollari in valuta estera, forse per mancanza di tempo per aderire al nuovo decreto. Un altro test sarà il 16 marzo, quando la Russia dovrebbe rimborsare due cedole da 107 milioni di dollari, mentre a fine mese è in agenda un rimborso di capitale da 359 milioni di dollari, e uno da 2 miliardi di dollari il 4 aprile. Il test effettivo sarà il 15 aprile, perché le due cedole da pagare mercoledì prevedono un "periodo di grazia" di 30 giorni, lasciato per risolvere eventuali criticità.