Il dato uscito la scorsa settimana sul saldo commerciale italiano negativo non è così negativo come possa sembrare. Analizzando il trend si vede il valore negativo di gennaio 2022 a -5.052, dopo una seria sempre positiva, ad esclusione del periodo iniziale del covid. Lo scetticismo sarebbe tale se la serie negativa continuasse nel tempo. Però, se si prendesse il dato destagionalizzato l’evidenza è un’altra. Il saldo sarebbe positivo di 931. Ma le sorprese non finiscono. Se si considerasse il rapporto tra Export ed Import sia nominale che destagionalizzato emerge come la situazione sia meno tragica di come potesse sembrare all’inizio: valore sotto l’unità a gennaio per il valore semplice a 0,89 e valore a 1,02 destagionalizzato. Il vero dramma dell’economia italiana è il trend della domanda nazionale in termini di pil: rispetto a metà/fine anni ’90 è dimezzata e, in alcuni periodi, fortemente negativa. La domanda estera netta non compensa la discesa della diminuzione della domanda nazionale. Festeggiare l’alto peso dell’export sul pil italiano è una vittoria di Pirro: le maggiori economie mondiali, vedi Us e Cina, puntano ad un pil trainato dalla domanda interna. L’Italia festeggia, insieme alla Germania, un primato ormai al di fuori di un contesto storico di un’economia che regge sull’export. Il nostro futuro è il passato, purtroppo.
Popular symbols
In diretta
UPNDW Economics
Londra
Milano
New York
Tokyo
Calendario economico
19:00
Decisione sui tassi di interesse della Fed
19:30
Conferenza stampa della Fed
20:00
Cambiamento del credito al consumo
21:30
Bilancio della Fed
Chat
Prossimi dividendi
Non sono presenti dividendi
App mobile