Grilli per i marittimi italiani
Sempre in quella campagna elettorale del 2018 la parlamentare campana del M5S Carla Ruocco, molto vicina a Grillo e in passato uno dei cinque componenti del direttorio del partito, denunciava come il governo Gentiloni agevolasse "la lobby degli armatori penalizzando i lavoratori italiani fino a farli scomparire dalle navi battenti bandiera italiana". Il lobbismo era quello altrui, non quello ampiamente trasversale di Onorato a tutela di Tirrenia e Moby. Sul palco di Torre del Greco c'era anche Luigi Di Maio, all'epoca capo politico del M5S, il quale si tenne alla larga dalle diatribe del settore e ai marittimi promise semplicemente un salario minimo per i lavoratori del comparto.
Dopodiché il Grillo schieratissimo con Onorato si trovò davanti invece pezzi del M5S che in Parlamento (e al Mit guidato da Danilo Toninelli) andavano nella direzione opposta. La convenzione dello Stato da 72 milioni di euro l'anno con Tirrenia per collegare la Sardegna, spiegò Ettore Licheri nell'agosto sempre del 2018, "è un'anomalia di mercato nata da scelte politiche sconsiderate". Posizione condivisa con il M5S sardo. Ma questo sul blog del comico genovese non c'era scritto.