Focus debito pubblico italiano
Per l'anno nuovo si prevedono livelli in linea con quello che si chiude tra pochi giorni. Da una parte, infatti, ci saranno 15 miliardi di scadenze in più da rifinanziare (intorno ai 230 miliardi complessivi). D'altra parte, però, si stima un minor fabbisogno nell'ordine dei 15 miliardi e quindi una compensazione delle due voci. Ci sono altri elementi che garantiscono flessibilità: i 20 miliardi di introiti previsti come prossimo pagamento del Next Generation Eu e i 50 miliardi di cassa accumulati dal Tesoro che verranno gradualmente decumulati nei prossimi mesi. Senza dimenticare che, pur avendo annunciato la graduale riduzione degli acquisti del programma anti-pandemico, la Bce resterà ancora ben presente sui mercati con i suoi programmi "tradizionali" e con il reinvestimento dei titoli giunti a scadenza. Su una forchetta di emissioni nette che il direttore del Debito pubblico, Davide Iacovoni, ha indicato nell'ordine di 80-90 miliardi, la prospettiva è che Francoforte ne possa ancora coprire "ben oltre la metà" nel 2022. E per quel che riguarda il costo, quello del nuovo debito salirà solo di qualche manciata di punti base rispetto allo 0,1% da record del 2021, mentre calerà il costo complessivo alla luce della preventivata frenata dei prezzi nei prossimi mesi.