Export online e sanzioni russe
Secondo i dati Netcomm, in italia il 56% delle aziende usa i canali digitali per vendere i propri prodotti o servizi ad altre aziende o consumatori stranieri. Non è però un'adozione massiccia, perché i tre quarti di questi esportatori digitali usano l'online per meno del 20% del proprio fatturato. "In altre parole, sempre più aziende fanno ricorso al cross-border eCommerce come canale di vendita per il mercato straniero, ma, allo stesso tempo, il peso dell'export digitale sull'intero fatturato rimane abbastanza modesto (13,5 miliardi nel 2020)". La Russia è però molto importante per gli acquisti cross-border e i suoi consumatori sono di fatto esclusi dalle nostre merci per le "difficoltà causate dal bando degli strumenti di pagamento, con ricadute dirette sui consumatori russi che non potranno completare l'iter di acquisto online".
"La Russia è uno dei Paesi più rilevanti al mondo per i brand italiani. Pensando in particolare alla quota di export italiano generata dai canali online, supponiamo una perdita di circa 700-800 milioni di euro come conseguenza diretta della chiusura del mercato russo, pari al 5-6% del valore totale dell'export via eCommerce in Italia