Compromessi pacati
Tra questi scenari estremi è possibile che prevalga una via di mezzo. La Russia non vince la guerra, e questa per Mosca sarebbe già una sconfitta. Ma l'Ucraina ha solo la forza di resistere, non di ricacciare indietro l'invasore. In un paese diviso militarmente e distrutto dai bombardamenti, potrebbe prevalere in tutti la ricerca di un compromesso. Forse nello stile che concluse la guerra russo-finlandese del 1939-'40, che Stalin pensava di vincere rapidamente e che invece si tramutò in un incubo per i russi, con il rischio di un conflitto lungo e costoso. Il dittatore sovietico ci rimase così male che ordinò di insegnare lo sci da fondo nelle scuole, dopo le sconfitte inflitti ai suoi soldati dai soldati-sciatori di Helsinki. La Finlandia perse un decimo del suo territorio e si impegnò a rimanere neutrale fra est e ovest, la formula destinata a essere identificata come la "finlandizzazione", ma mantenne l'indipendenza e la democrazia. Non è mai entrata nella Nato, tuttavia dopo una lunga attesa è entrata nell'Unione Europea, con una scelta totalmente occidentale: e in verità ora, davanti all'invasione dell'Ucraina, sembra tentata di mettersi anche sotto l'ombrello protettivo della Nato.