Classe S
Nei giorni scorsi, Cop27 di Sharm el Sheikh.
Ieri, G20 a Bali con annessi colloqui bilaterali con Biden e Xi.
Nei prossimi mesi, riforma del Patto di Stabilità sulla scia della proposta della Commissione Ue del 9 novembre.
Sono stati e sono i prossimi e più importanti appuntamenti per l’Italia in campo internazionale.
Perché riguardano l’economia.
Appuntamenti ai quali è bene che abbia partecipato e partecipi a nome del nostro paese un governo, a suo dire e a suo modo, di orientamento conservatore.
Conservatore non nel senso di bastione anti cambiamento, di questo non c’è bisogno.
Nel senso piuttosto di un saggio accompagnamento verso il mondo di domani, senza distruggere quello di oggi demonizzando quello di ieri.
Bene dunque le parole a SkyTg24 del ministro Pichetto Fratin: la Ue deve darsi obiettivi ambientali raggiungibili, restare conscia del proprio ruolo, della propria rilevanza e non farsi prendere dalla sindrome del despota illuminato regolatore del mondo.
A questa edizione della Cop, oltre a giganti come Russia e Brasile, oltre alla più inquinante potenza mondiale, la Cina, non ha partecipato nemmeno la seconda, l’India di Modi. Prendere decisioni fuori portata non garantirebbe nulla oltre ad un grave danno per la parte del mondo in cui viviamo noi nord-occidentali.
Al G20, sarà bene ribadire un concetto.
L’Italia non ha come orizzonte futuro Mosca o Pechino e non può non pensare a sé stessa come parte di una parte ben definita del globo, questo è fuori discussione.
Ma se si è parte di una squadra si deve pretenderne e conservarne l’unità.
All’interno della Ue il problema del gas ha fatto emergere delle fantastiche contraddizioni: tutti partecipano allo sforzo di affrancamento dalle fonti energetiche russe, ma il conto lo pagano in pochi tra il godimento di molti.
All’interno della Nato, peggio che andar di notte.
Le aziende europee pagano l’energia 10 volte più di quelle americane mentre queste riceveranno sussidi statali per qualcosa come 100 miliardi di dollari l’anno per cinque anni.
La Norvegia ha realizzato profitti enormi grazie alla guerra.
Basta con questo andazzo.
Decidiamo insieme di andare a difendere la democrazia su Marte? Perfetto.
Ma si pretenda “da ognuno per le proprie capacità e si dia ad ognuno per i propri bisogni”.
Infine, il Patto di Stabilità.
L’Italia a mio avviso dovrebbe portare al centro della discussione l’esigenza di conservare, oltre all’ordine dei conti, il principio secondo il quale “uno dei più gran freni dei delitti non è la crudeltà delle pene, ma l'infallibilità di esse”.
Come diceva Cesare Beccaria, un padre del conservatorismo moderno.
Le violazioni del Patto, lo afferma l’Ispi, non sono mai state sanzionate o, peggio, sanzionate in base a chi le ha commesse.
L’Ue e la Nato dovrebbero essere alleanze, non cappi al collo.
La salvaguardia del pianeta dovrebbe essere un comune obiettivo, non una spada di Damocle.
È stata tracciata una strada abbastanza impervia per il prossimo futuro (deglobalizzazione e transizione ecologica) e si tratta di scegliere l’auto con cui percorrerla.
Io ad una progressista, ma indomabile Porsche 911 preferisco una conservatrice e solida berlina Mercedes.
Classe S.