Che succede al gas dell’economia a stelle e strisce ? Un rigore a porta vuota ???
Sono un fumatore di pipa da più di vent’anni e tra le tante narrazioni che ho avuto il piacere di leggere e approfondire, in relazione alla storia di questo particolare mondo, mi sono imbattuto nella frase di un grande produttore di pipe e tabacchi. Alfred Dunhill diceva che “molto affari possono essere rovinati dalla presunzione degli imprenditori di conoscere troppo bene il loro mestiere…” io personalmente cerco di carpire e approfondire ogni aspetto sulle Commodities, quotidianamente, ma è chiaro che soprattutto sulle materie prime le variabili sono davvero molteplici. Per tali ragioni ho sempre apprezzato il confronto, l’ascolto e la condivisione che, come ho sempre sostenuto, è per davvero fonte di crescita per tutti. In fondo, credo che la nostra professione, il mestiere del trader, sia qualcosa di meraviglioso poiché porta inevitabilmente a conoscere te stesso.
Spesso sento dire che il mercato ci va contro. Beh, Non è esatto. Piuttosto non sopportiamo l'idea che siamo noi ad andare contro noi stessi. Un operatore di borsa non può indossare i panni di Vladimiro ed Estragone, protagonisti della celebre opera di Samuel Beckett “Aspettando Godot”. Non si può entrare, aprire una posizione e aspettare passivamente che qualcosa si palesi. Il mercato è azione e disciplina. Altrimenti non perdona. Fatta questa lunga premessa, che vuole essere semplicemente uno spunto di riflessione, passo alle ragioni del titolo di questo breve post.
La discesa della quotazione non è un mistero o frutto di particolari speculazioni…al netto dei dati, del valore del dollaro, dei livelli di stoccaggio, degli aspetti relativi alla stagionalità, dei livelli di esportazione ed altri aspetti che influiscono sulle oscillazioni di questa importante materia prima. Ebbene, nelle ultime giornate di contrattazione, i futures sul gas naturale degli Stati Uniti hanno fornito dei segnali ben precisi, anche graficamente, in ribasso di circa il 7%, al minimo di due settimane. Ha pesato, senza timori di smentita, il ritardo del riavvio dell'impianto di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) di Freeport in Texas, senza trascurare le previsioni di un clima più mite e
domanda inferiore nelle prossime due settimane rispetto a quanto previsto in precedenza. Per quel che riguarda questo ultimo fattore, parliamo di specifici territori degli Stati Uniti.
Freeport LNG ha nuovamente ritardato il riavvio del secondo più grande impianto di esportazione di gas naturale liquefatto degli Stati Uniti, preceduto da Sabine Pass, ed è il settimo impianto di liquefazione più grande al mondo. Blocco fino alla fine dell'anno, in attesa dell'approvazione normativa. Sostanzialmente non può iniziare a ripartire fino a quando i suoi piani non saranno approvati dalla Pipeline and Hazardous Materials Safety Administration (PHMSA) del Dipartimento dei trasporti degli Stati Uniti.
L’impianto del Texas, lo scorso 8 giugno, dopo un'esplosione ha ridotto di un quinto la capacità di esportazione di gas liquefatto dagli Stati Uniti. Secondo i consulenti energetici è stato il risultato di un errore umano, procedure operative e di collaudo inadeguate e altri fattori.
Inizialmente si ipotizzava una sospensione di almeno tre settimane ma così non è stato. Il terminal Freeport Lng può trasformare circa 2,1 miliardi di piedi cubi al giorno (bcfd) di gas. Per farla davvero breve, il calo dei prezzi negli USA è quindi una delle strette conseguenze della possibilità di usufruire di più metano disponibile per il mercato interno.
Inoltre, l’altro fattore che ha pesato sui prezzi è rappresentato dagli sforzi del governo degli Stati Uniti al fine di ridurre i timori di uno sciopero ferroviario che avrebbe potuto ridurre le consegne di carbone alle centrali elettriche, costringendo i generatori a bruciare di più gas per produrre energia elettrica.
La scorsa settimana ho invitato a porre molta attenzione all’eventuale superamento al ribasso di area 5,7 dollari per un milione di British termal unit poiché avrebbe alimentato ulteriori fasi di vendita. Pertanto, la quotazione potrebbe essere ricalamitata sui minimi della seconda metà del mese di ottobre, in area 4,8 dollari. Solo il superamento al rialzo di area 6,4 dollari fornirebbe nuova linfa vitale al contratto Futures, riferito allo storico Henry Hub, a tal punto di riavvicinare il gas naturale verso area 7,5 dollari.