BREAKING NEWS - WASHINGTON, 13 aprile (Reuters) - I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono aumentati più del previsto a marzo, grazie a un aumento della domanda di servizi, suggerendo che l'inflazione potrebbe rimanere alta per un po'.
L'indice dei prezzi alla produzione per la domanda finale è aumentato dell'1,4% dopo essere salito dello 0,9% a febbraio, ha detto mercoledì il Dipartimento del Lavoro. Nei 12 mesi fino a marzo, il PPI è salito dell'11,2%, il più grande aumento da quando i dati a 12 mesi sono stati calcolati per la prima volta nel novembre 2010, dopo essere avanzato del 10,3% a febbraio.
Gli economisti interpellati da Reuters avevano previsto un aumento dell'1,1% dell'IPP e un'accelerazione del 10,6% su base annua.
L'invasione russa dell'Ucraina ha fatto salire i prezzi di materie prime come il petrolio greggio, il grano e l'olio di girasole.
La guerra Russia-Ucraina, ora al suo secondo mese, e le chiusure in Cina per contenere una recrudescenza delle infezioni da COVID-19, sono viste interrompere ulteriormente le catene di approvvigionamento, peggiorando le carenze di alcuni beni.
Il governo ha riferito martedì che i prezzi al consumo mensili sono aumentati di più in 16-1/2 anni a marzo, spinti dalla benzina. Ma c'è un cauto ottimismo sul fatto che l'inflazione, che da tutte le misure ha superato l'obiettivo del 2% della Federal Reserve, ha raggiunto il picco.
La banca centrale degli Stati Uniti a marzo ha aumentato il suo tasso di interesse di 25 punti base, il primo aumento in più di tre anni. I verbali della riunione politica pubblicati mercoledì scorso sembravano preparare il terreno per grandi aumenti dei tassi in futuro. La Fed dovrebbe presto iniziare a tagliare il suo portafoglio di attività
Escludendo le componenti volatili di cibo, energia e servizi commerciali, i prezzi alla produzione hanno accelerato dello 0,9% a marzo. Il cosiddetto core PPI è aumentato dello 0,2% a febbraio. Nei 12 mesi fino a marzo, il core PPI è salito del 7,0% dopo essere aumentato del 6,7% a febbraio.
