Al via all'Aja l'esame del ricorso di Kiev
Il presidente russo Vladimir Putin afferma infatti che “l'azione militare speciale” della Russia è necessaria “per proteggere le persone che sono state sottoposte al genocidio” riferendosi a coloro la cui prima o unica lingua è il russo – nell’Ucraina orientale. Una rivendicazione falsa e per cui l’esercito russo va fermato, “e la Corte internazionale di giustizia deve svolgere il suo ruolo per fare in modo che questo accada”, ha detto un rappresentante di Kiev durante l’udienza.
Il documento legale di nove pagine che ha presentato l’Ucraina nega che si sia verificato un tale genocidio nelle regioni separatiste e sostiene che “la Russia ha capovolto la Convenzione sul genocidio”. Al contrario di quello che affermano i russi “sembra che sia la Russia a pianificare atti di genocidio in Ucraina”, si legge nella sua richiesta alla Corte.