Il punto con il CME
I prezzi delle azioni statunitensi sono rimbalzati ieri, mentre i rendimenti del Tesoro USA sono scesi bruscamente, con un'inversione di tendenza rispetto a quanto visto nelle ultime settimane. I prezzi dei futures sugli indici azionari del CME sono scesi durante la notte e i rendimenti sono saliti fino a quando non è arrivata la notizia che la Banca d'Inghilterra avrebbe avviato un programma di acquisto di obbligazioni. I rendimenti dei Micro Treasury del CME sono scesi all'incirca come segue:
2 anni: -23 punti base
5 anni: -26 punti base
10 anni: -26 punti base
30 anni: -15,5 punti base
Come si può notare, si è trattato in generale (tranne che per il 30 anni) di uno spostamento parallelo verso il basso e l'inversione tra 2 e 10 anni rimane appena al di sotto dei 40 punti base. Tuttavia, prima dell'annuncio della BoE, il rendimento micro a 10 anni aveva superato il 4%.
Come abbiamo sottolineato ieri, la volatilità implicita nelle opzioni sui Treasury del CME è storicamente elevata e, anche se oggi è scesa un po', al 10,4% per le opzioni a 30 giorni dalla scadenza, rimane straordinariamente alta. Ieri non ci siamo soffermati su questo aspetto, ma l'inclinazione delle opzioni sui Treasury rimane decisamente a favore dei Puts. Come si può vedere dal grafico QuikStrike dell'inversione del rischio (volatilità delle Call meno volatilità delle Put) nelle opzioni a 10 anni, le Puts sono sostanzialmente più alte rispetto alle Call rispetto agli ultimi mesi. E ricordate che si tratta di Puts su contratti basati sul prezzo dei Treasury, che si muove inversamente al rendimento.
Nei mercati delle materie prime del CME, i prezzi dei futures sul greggio WTI sono aumentati di circa il 2%, i metalli sono stati per lo più in aumento e i futures sul grano sono saliti di circa il 3,5%.
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