Il punto con il CME
I prezzi dei titoli azionari statunitensi hanno tentato un rimbalzo all'inizio della giornata di ieri, ma nel tardo pomeriggio hanno registrato un ampio ribasso. La volatilità implicita ("vol") nei mercati delle opzioni sugli indici azionari del CME è rimasta invariata, anche se le opzioni con scadenza domani e venerdì (dopo la decisione del FOMC sul tasso obiettivo dei Fed Funds, attesa per domani pomeriggio) sono scambiate a livelli di volatilità sostanzialmente elevati rispetto alle scadenze più differite.

E a proposito della decisione del FOMC di domani, lo strumento FedWatch del CME, che come abbiamo detto indicava una probabilità del 35% per un rialzo dei tassi di 75 punti base al momento dell'annuncio di ieri, ora indica una probabilità del 91,5% per quel rialzo di 75 punti base. In relazione a ciò, il contratto di rendimento del Treasury Micro a 2 anni è salito di 14 punti base oggi e, a circa 3,475, ha un rendimento simile a quello del Treasury Micro a 10 anni ed entrambi sono superiori al rendimento del Treasury Micro a 30 anni.

I mercati delle materie prime rimangono attivi al CME e forse non più dei futures sul gas naturale, che oggi sono scesi del 16% circa. Abbiamo scritto molto sul rally dei prezzi del gas naturale negli ultimi mesi e ora stiamo assistendo a un calo dei prezzi nell'ultima settimana. Tuttavia, anche se i prezzi sono scesi un po', le linee verdi del grafico di QuikStrike qui sotto mostrano che la volatilità implicita di luglio (in alto) e il prezzo (in basso) rimangono entrambi significativamente più alti rispetto a quanto visto in questo periodo dell'anno dal 2016.