WTI
Il petrolio WTI e Brent guadagnano circa l’1%. I prezzi del petrolio rimbalzano a causa dal calo delle scorte negli Stati Uniti e dei timori collegati alla diminuzione delle forniture provenienti dalla Russia, per effetto dell'invasione in Ucraina, e dalla Libia. Quest’ultima, membro Opec, è stata costretta a chiudere una serie di impianti petroliferi, tra cui la piattaforma petrolifera Sharara che produce 300.000 barili di petrolio al giorno, a causa di un'ondata di proteste.
Il WTI è poco sotto la parità dopo l’apertura di Wall Street. Le quotazioni sono scese sotto la media giornaliera e l’RSI è negativo fino a D1.
Graficamente, siamo tornati al centro dell’area no trade della griglia mensile del Target Geometry, in area di apertura mensile.
Siamo anche a ridosso della media settimanale (102.02). Da questi livelli, sembra possibile un re-test dell’area di supporto mensile, compresa fra 97.34 e 94.85 usd.
Chiusure al di sotto potrebbero prolungare la correzione verso area 88.71, livello 2 della zona short.
In direzione opposta, sarebbero chiusure sopra 111.31 a rilanciare lo scenario long.
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