Il #petrolio rimane sotto stretta osservazione sui mercati finanziari in quanto è uno tra i più importanti benchmark di riferimento per comprendere l'andamento prospettico dell'economia. Nella seduta di ieri ha perso circa tre dollari al barile, a seguito dei dati deboli sull'attività economica in Cina, il secondo consumatore mondiale di petrolio e il primo importatore dell'Asia.
L'Ufficio nazionale di statistica cinese ha infatti pubblicato una serie di indicatori economici che mostrano il rallentamento economico a luglio. Il #PMI manifatturiero è infatti sceso a 50,4 contro il valore atteso di 50,8 il livello più basso dal febbraio 2020, quando la Cina ha subito un massiccio lockdown a causa del #COVID-19. La domanda di petrolio e di altre materie prime va di pari passo con l'attività economica in generale, motivo per il quale lunedì un po’ tutte le materie prime sono state sotto pressione.
Anche la domanda di benzina negli Stati Uniti, il principale consumatore mondiale di petrolio, è quasi tornata ai livelli del 2019 dopo il crollo dei viaggi e delle attività commerciali dello scorso anno. Tuttavia i timori che le nuove varianti del #virus possano far deragliare la ripresa economica, preoccupa gli investitori che temono un’ulteriore discesa delle quotazioni.
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