VENDITE AL DETTAGLIO AREA EURO: TONI IN CHIAROSCURO.
Le vendite al dettaglio nell'Area Euro sono diminuite a settembre dello 0,60% A/A a rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (v. grafico 1).
Purtroppo secondo le aspettative degli analisti, le vendite al dettaglio A/A dovrebbero attestarsi a -1,80% entro la fine di questo trimestre. Nel lungo periodo, invece, si può sperare in una ripresa moderata poiché esse dovrebbero riportarsi intorno all'1,50% nel 2023 e al 2% nel 2024 (v. grafico 2).
E' chiaro che l'elevato livello dell'inflazione è il principale responsabile della cautela con cui i consumatori si stanno approcciando le vendite.
Infatti il tasso d'inflazione annuale ha continuato a superare livelli record ed è balzato al 10,7% nell'ottobre 2022 dal 9,9% di settembre (v. chart 1 bis).
Le stime preliminari hanno mostrato che i dati sono stati superiori alle previsioni di mercato del 10,2%. I prezzi dell'energia continuano ad avere l'impatto maggiore (+41,9% rispetto al 40,7% di settembre), seguiti da cibo, alcol e tabacco (13,1% rispetto all'11,8%), beni industriali non energetici (6% rispetto al 5,5%) e servizi (4,4% rispetto al 4,3%). Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono aumentati dell'1,5%, l'incremento più alto degli ultimi sette mesi.
Nello specifico, le vendite al dettaglio dell'Eurozona M/M sono aumentate a settembre dello 0,4% rispetto al mese precedente nel settembre 2022, come ampiamente previsto dai mercati, dopo tre mesi consecutivi di scambi invariati o in calo, in quanto i consumatori sono rimasti cauti tra l'aumento dei costi di finanziamento, l'inflazione ostinatamente alta e l'aggravarsi della crisi energetica in Europa (v. chart 3).
Le vendite di prodotti non alimentari sono aumentate dell'1,0% (contro lo 0,2% di agosto), con il commercio on-line che ha registrato un balzo del 2,6% (contro il -4,1%), mentre gli acquisti di alimenti, bevande e tabacco sono aumentati dello 0,4% (contro il -0,7% di agosto). Nel frattempo, le vendite di carburante sono tornate in territorio di contrazione (-0,6% contro il 2,1%).
Secondo i modelli macro globali, le vendite al dettaglio M/M dell'area dell'euro dovrebbero attestarsi allo 0,30% entro la fine di questo trimestre. Nel lungo periodo, secondo i nostri modelli econometrici, le vendite al dettaglio dell'area dell'euro dovrebbero risalire allo 0,60% nel 2023 e allo 0,50% nel 2024 (v. grafico 4).
L'indicatore di fiducia dei consumatori dell'Area Euro è salito di 1,2 punti a -27,6 nell'ottobre 2022 rispetto al minimo storico di settembre (-28,8), in linea con le stime preliminari. Anche la fiducia dei consumatori nell'Unione Europea è aumentata (+0,7 punti) rispetto al minimo storico di settembre. I consumatori si sono dimostrati più ottimisti circa le loro prospettive sulla situazione finanziaria futura della famiglia e sulla situazione economica generale, mentre le valutazioni sulla situazione finanziaria passata della famiglia sono leggermente peggiorate e l'intenzione di effettuare acquisti importanti è rimasta sostanzialmente stabile (v. grafico 5).
Secondo i modelli macro globali di Trading Economics e le aspettative degli analisti, la fiducia dei consumatori dell'area dell'euro dovrebbe attestarsi a -29,90 punti alla fine di questo trimestre. Nel lungo periodo la fiducia dei consumatori dovrebbe attestarsi a -6,00 punti nel 2023 e a -4,00 punti nel 2024 (v. grafico 6).
Nessun indice azionario riesce a rappresentare l'equity dell'eurozona meglio dello Stoxx 600. Esso è un indice che raggruppa 600 delle principali società quotate in 17 paesi europei, tali da coprire circa il 90% della capitalizzazione del mercato azionario Eu. I paesi che compongono l'indice sono Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. Lo Stoxx Europe 50 è un indice azionario simile ma in versione blue chip; è composto infatti dai primi 50 titoli dei 600 dello STOXX Europe 600. lI 6 ottobre, nell'ambito della stessa rubrica, pubblicavano il grafico n° 7
avvertendo i lettori che il superamento dei 408 punti, coincidenti con il tetto del Supetrend lento e un ritracciamento di Fibo, avrebbe probabilmente ringalluzzito i rialzisti con possibilità di target almeno fino a 420 punti (v. chart 8). Da 423 a 428 - e poi a 436- si poteva aprire successivamente una seconda finestra di dialogo.
Pur non essendo il trading di valori mobiliari la finalità principale di questa sezione, effettivamente il prezzo ha percorso lo spazio del primo rettangolo (408-420).
Potrebbe non essere finita qui.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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