USA: LE RICHIESTE SUSSIDI DI DISOCCUPAZIONE MIGLIORANO ANCORA. DIFFICILE SARA' FARE MEGLIO.
Nella settimana conclusasi il 14 gennaio Il numero di americani che hanno presentato nuove richieste di sussidi di disoccupazione è sceso di 15.000 unità rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 190.000 unità, il valore più basso degli ultimi quattro mesi e ben al di sotto delle aspettative del mercato che si aspettavano 214.000 unità. Il risultato ha ulteriormente consolidato l'evidenza di un mercato del lavoro rampante nonostante l'aggressivo percorso di inasprimento dei tassi intrapreso della Federal Reserve. Appare chiaro che gli operatori stanno sfidando le scommesse del mercato secondo cui la Fed interromperà il suo percorso di inasprimento prima di raggiungere il tasso terminale previsto del 5,25% (v. chart 1).
La fine di questo trimestre potrebbe però conoscere un peggioramento del dato che potrebbe attestarsi a 310.000 unità (v. chart 2).
Anche la media mobile a 4 settimane, che elimina la volatilità da una settimana all'altra, migliora di 6.500 unità portandosi a 206.000 (v. chart 3).
Tuttavia la fine del trimestre potrebbe vedere il dato riportarsi a 247,00 mila unità (v. chart 4).
Le richieste di disoccupazione continuative crescono invece a 1647 mila rispetto alle 1630 mila della settimana precedente (v. chart 5).
e peggioreranno ulteriormente a 1700.00 mila unità entro la fine di questo trimestre. Ma si tratta di scarti veramente poco sensibili (v. chart 6).
E per finire questa disamina odierna, migliora a gennaio anche la lettura dell'indice manifatturiero della Fed di Filadelfia che si porta a -8,9 da una lettura rivista di -13,7 a dicembre, rispetto alle aspettative del mercato di -11 (v. chart 7).
Si tratta comunque della quinta lettura negativa consecutiva e della settima lettura negativa negli ultimi otto mesi. Oltre il 33% delle aziende ha registrato un calo dell'attività, superando il 24% che ha segnalato un aumento. Gli indicatori dell'indagine relativi all'attività generale, ai nuovi ordini e alle spedizioni sono aumentati rispetto al mese scorso, ma i primi due sono rimasti negativi. L'indice dell'occupazione ha registrato una ripresa. Le imprese hanno registrato un aumento generale dei prezzi: L'indice dei prezzi ricevuti è rimasto elevato, mentre l'indice dei prezzi pagati è tornato a valori medi. La maggior parte degli indicatori futuri è stata positiva, ma le aspettative di crescita per i prossimi sei mesi non sono state diffuse.
Secondo le aspettative degli analisti, l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia migliorerà sensibilmente, verosimilmente fino a 10,00 punti, entro la fine del trimestre (v. chart 8).
L'impressione generale che si ricava dall'esame dei dati macro americani di queste prime due settimane dell'anno è che l'economia è destinata a mostrare dei segnali di miglioramento relativo, nella prima parte dell'anno, se si guarda ai numeri degli stessi mesi del 2022 - che sono stati pessimi come non mai.
Ma permangono ancora molte incertezze sulla seconda parte del 2023.
P.S. Con riferimento allo S&p500, nel report di ieri scrivevamo: “Sic stantibus, se la ma200 passante per 3960 non dovesse tenere, l'indice ripiegherebbe in prima battuta a 3950-3940 con possibile estensione fino ai 3900”.
Oggi, mentre scriviamo, il target a 3900 è stato gentilmente servito.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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