LA PRODUZIONE INDUSTRIALE DELL'AREA EURO MANTIENE IL SORRISO.
In data 12 ottobre la produzione industriale dell'area Euro ha registrato un'espansione del 2,5% rispetto all'anno precedente nel mese di agosto 2022, dopo il crollo del 2,5% rivisto del mese precedente e rispetto alle previsioni di crescita dell'1,2%. La produzione è aumentata per i beni strumentali, durevoli e non durevoli, mentre si sono registrati cali per l'energia e i beni intermedi (chart 1).
Le previsioni degli analisti, malgrado l'impasse energetico che attraversa il paese, risultano ancora orientate moderatamente al bello (chart 2).
Se Bruxelles fosse in grado di fronteggiare rapidamente questa crisi, che è di meccanismo di determinazione del prezzo (Olanda) ma anche di approvvigionamento fisico, la stagione potrebbe non essere ancora del tutto compromessa. Anche mese su mese, la produzione industriale dell'Area Euro è in crescita dell'1,5% rispetto al precedente nell'agosto del 2022, rimbalzando da una contrazione del 2,3% a luglio e battendo facilmente le aspettative del mercato di una crescita dello 0,6% (chart 3).
La produzione di beni strumentali è aumentata del 2,8% (contro il -3,8% di luglio) e la produzione di beni di consumo durevoli, come televisori e lavatrici, è avanzata dello 0,9% (contro il -1,3% di luglio). Nel frattempo, la crescita della produzione di beni di consumo non durevoli è rallentata allo 0,7% (rispetto all'1,6% di luglio), mentre sono stati registrati cali sia per la produzione di prodotti energetici (-2,1% rispetto a -0,2%) che di beni intermedi (-0,5% rispetto a -0,9%).
Al contrario, l'indicatore di fiducia dell'industria, per quanto risultato di un sondaggio tra gli operatori, è in calo per il terzo mese consecutivo a -0,4 di settembre 2022, il livello più basso da gennaio 2021 e rispetto alle aspettative del mercato di -1,0, in quanto il sentiment dei dirigenti d'azienda per i prossimi tre mesi si è deteriorato bruscamente (chart 4).
Come dargli torto? L'alleanza Ue-Nato minaccia azioni militari e di sostegno in favore degli ucraini ma nessun concreto aiuto ai cittadini e alle imprese europee.
Anche le valutazioni sull'attuale livello del portafoglio ordini complessivo hanno registrato un nuovo peggioramento, mentre la valutazione delle scorte di prodotti finiti è scesa dopo diversi mesi di ripresa. Tra le domande che non rientrano nell'indicatore di fiducia, le opinioni dei dirigenti sui portafogli ordini per l'esportazione sono peggiorate, mentre le loro valutazioni sulla produzione passata sono leggermente aumentate.
L'utilizzo della capacità produttiva è invece sceso solo di un soffio all'82,40% nel terzo trimestre del 2022 dall'82,60% del secondo trimestre del 2022 (chart 5).
Alla luce di tutto quanto, continua a sembrarci d'obbligo tenere acceso un faro sull'Eurostoxx 600 o Stoxx Europe 600 o semplicemente STOXX 600. Esso è un indice azionario che raggruppa 600 delle principali società quotate in 17 paesi europei, tali da coprire circa il 90% della capitalizzazione del mercato azionario Eu. I paesi che compongono l'indice sono Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. Lo Stoxx Europe 50 è un indice azionario simile ma in versione blue chip; è composto infatti dai primi 50 titoli dei 600 dello STOXX Europe 600. Sei giorni fa scrivevamo che il suo prezzo risulta ancora inserito in un canale A di regressione lineare di stampo rialzista di cui a gennaio scorso ha quasi testato la parete superiore. I patterns che hanno fatto capolino negli ultimi due mesi del 2021 e nei primi tre dell'anno in corso – in particolare il ToY setup – hanno purtroppo determinato l'esaurimento della spinta rialzista e il ritorno del prezzo verso il lato inferiore del suddetto canale (chart 6).
Il processo di ridimensionamento potrebbe ancora essere in corso. Sarà verosimilmente completato in caso di rottura del supporto sito a 382 con target 375 e poi 368.
Per ipotizzare una operatività long, in teoria non ancora esclusa perchè il livello di 382 potrebbe far segnare un quadruplo minimo, prenderemo in considerazione il time frame H4: da un punto di vista didattico sarà ipotizzabile il long solo in caso di recupero dei 393 punti con i target indicati sul grafico. Ricordiamo che la ma200 passa attualmente per 412 al limite della trend line bianca che congiunge i massimi delle ultime settimane (v. chart 6 bis).
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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