LA PRODUZIONE INDUSTRIALE RALLENTA I MACCHINARI MA SPINGE IL FTSE MIB.
La produzione industriale in Italia segna a settembre un considerevole arretramento dello 0,5% su base annua, mancando i pronostici del mercato di un aumento dello 0,9% e dopo una crescita del 2,9% nel precedente (v. chart 1).
Secondo le aspettative degli analisti, la produzione industriale potrebbe peggiorare al -2,90% sul finire d'anno. Nel lungo termine, potrebbe rialzare la testa e tornare ad attestarsi intorno al 2,30% nel 2023; nel 2024 ripiegherebbe leggermente all'1,50% (v. chart 2). Insomma, perdurando l'insano conflitto tra Russia e Ucraina, l'Italia dovrà barcamenarsi tra alti e bassi.
A settembre la produzione industriale italiana è scesa dell'1,8% rispetto al mese precedente, dopo un aumento del 2,3% ad agosto e rispetto alle aspettative del mercato di un calo dell'1,5% (v. chart 3).
La produzione è diminuita per l'energia (-2,7% rispetto al -2,3% di agosto) e per i beni intermedi (-1,8% rispetto allo 0,8%). Inoltre, la produzione è rallentata per i beni strumentali (0,1% contro 1,9%) e per i beni di consumo non durevoli (1,6% contro 2,1%). La produzione è diminuita per l'energia (-2,7% rispetto al -2,3% di agosto) e per i beni intermedi (-1,8% rispetto allo 0,8%). Inoltre, la produzione è rallentata per i beni strumentali (0,1% contro 1,9%) e per i beni di consumo non durevoli (1,6% contro 2,1%).
I modelli macro globali sarebbero propensi a credere che la produzione industriale italiana si attesti allo 0,50% entro la fine di questo trimestre. A lungo termine, la produzione industriale italiana dovrebbe attestarsi intorno allo 0,40% nel 2023 (v. chart 4).
Il Ftse Mib ignora queste prospettive e si lascia alle spalle senza indugio la ma200 daily avvicinandosi al lato superiore del secondo canale da noi disegnato in parallelo al primo ribassista inauguratosi a gennaio di quest'anno (v. chart 5).
24700-24900 non appaiono più uno sproposito soprattutto alla luce della considerazione che il prezzo ha forzato senza apparente difficoltà il tetto del Supertrend lento + la ma50 sul tf settimanale. E' una grande prova di forza, non c'è che dire (v. chart 6).
Peraltro a 24730 il prezzo avrebbe recuperato la bruttissima candela mensile di giugno (v. chart 6 bis). Impresa non da poco conto.
Sono adesso sei le candele verdi settimanali; è tanto sicuramente anche questo, e infatti sul daily gli indicatori entrano a gamba tesa in overbought.
L'indubbio vantaggio è che adesso la ma200 funge da supporto.
Tutta un'altra musica, soprattutto se le prospettive di politica monetaria dovesse migliorare.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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