Petrolio - le posizioni sul COT
Il mercato petrolifero ha visto un bel po' di forza nel mese di ottobre e ha chiuso il mese in rialzo, dopo quattro mesi consecutivi di ribassi. Gli annunciati tagli all'offerta dell'OPEC+ hanno fornito supporto al mercato in un momento in cui c'è molta incertezza sulla domanda. Dda inizio novembre sono ufficialmente partiti i tagli all'offerta dell'OPEC+, che dovrebbero vedere 1,1 milioni di barili/giorno di offerta ritirati dal mercato. Oltre a ciò, c'è ancora molta incertezza sul pieno impatto del divieto dell'UE sul greggio russo, che entrerà in vigore il prossimo 5 dicembre. Chiaramente questo divieto dovrebbe rivelarsi costruttivo per il mercato, ma quanto sarà costruttivo dipenderà da quanto più petrolio russo potranno assorbire aziende come Cina e India.
Gli speculatori sono stati più ottimisti sul mercato nell'ultimo mese appena trascorso. Infatti gli ultimi dati di posizionamento, mostrano che gli speculatori hanno aumentato la loro posizione lunga netta sul Brent quotato al ICE, di 28.574 lotti nell'ultima settimana, per lasciarli con una posizione lunga netta di 205.451 che a ben vedere è la posizione più grande che gli speculatori hanno detenuto da giugno. Analizzando ulteriormente i dati sul posizionamento sul Brent e concentrandosi sul posizionamento dei Commercials, i produttori sono stati abbastanza attivi per quanto riguarda le posizioni di copertura negli ultimi due mesi.
Le posizioni short dei Producers in riferimento al Brent si sono attestate a 1,21 milioni di lotti, rispetto ai 978.000 lotti di inizio settembre. Questa maggiore copertura dei produttori potrebbe essere determinata dalla crescente incertezza sulle prospettive della domanda. Tuttavia, vale la pena sottolineare che le posizioni short dei Producers sono ancora ben al di sotto dei livelli visti a inizio del 2022.
Gli investitori ora sono ansiosi di capire ciò che la Fed potrebbe fare nella riunione di dicembre. C'è una crescente aspettativa che la Banca possa rallentare il ritmo dei rialzi. Qualsiasi accenno da parte della Fed di un rallentamento del ritmo dei rialzi fornirebbe probabilmente un supporto agli asset rischiosi, incluso il petrolio.