Petrolio - Previsioni prezzo Brent
Parliamoci chiaro: la domanda di petrolio ha deluso finora quest'anno e l'aumento dei prezzi ha contribuito a portare a una certa distruzione della domanda, evidente se si guarda alla domanda implicita di benzina negli Stati Uniti durante l'estate. Tuttavia, il grande ostacolo alla domanda quest'anno è la Cina e la sua insistenza nel seguire la sua politica zero-Covid.
Si prevedeva che la domanda di petrolio si sarebbe ripresa dopo l'allentamento dei blocchi a Shanghai e Pechino verso la seconda metà dell'anno. Tuttavia, chiaramente, le continue restrizioni in alcune parti della Cina pesano inevitabilmente sulla domanda. La domanda globale di petrolio dovrebbe crescere di circa 2 milioni di barili/giorno quest'anno, un dato leggermente inferiore alla crescita di oltre 3 milioni di barili/giorno prevista all'inizio del 2022.
Un fattore significativo tuttavia è che l'offerta (e quindi le vendite) petrolifera russa ha retto meglio del previsto e le esportazioni di petrolio russe sono diminuite solo marginalmente rispetto ai livelli prebellici. Questo nonostante un certo numero di paesi impongano sanzioni al paese. Diversi acquirenti hanno approfittato dei grandi sconti disponibili per il petrolio russo.
Questo è particolarmente vero per Cina e India, che hanno entrambe aumentato in modo significativo i loro acquisti russi. Inoltre, il divieto dell'UE sul petrolio russo marittimo e sui prodotti raffinati entrerà in vigore solo all'inizio del prossimo anno, quindi non abbiamo ancora assistito a un calo significativo dei flussi, ma questo ovviamente accadrà una volta che il divieto sarà in vigore.
Mensilmente l’EIA (Energy Information Administration Usa) pubblica le sue previsioni relative al prezzo del petrolio per l’anno in corso e per l’anno successivo. Secondo l'analisi di settembre l’EIA stima che per il 2022 il valore medio del sarà di 104.21$ al barile mentre per il 2023 si attesterà a 96,91 dollari.
Secondo l'Ente governativo potrebbero esserci diversi eventi che potrebbero creare ulteriore incertezza in questo settore, in particolare il possibile ritorno a un accordo nucleare e il rischio di uragani che potrebbero provocare delle interruzioni nella produzione.
Buon trading a tutti
Carlo Vallotto