Metalli industriali - rally rialzista sulla speculazione cinese
Rame e nichel sono i due mercati che hanno guidato il rally dei metalli di base sulla speculazione, che poi è stata successivamente smentita, che Pechino si stia preparando ad allentare le regole del Covid. C’è da osservare tuttavia, che i metalli hanno registrato ulteriori rialzi dopo che il premier uscente cinese Li Keqiang ha affermato che la Cina si adopererà per un risultato economico "migliore" e promuoverà uno sviluppo stabile, sano e sostenibile, affermando che l'economia cinese sta mostrando segni di stabilizzazione, oltre a "slancio di ripresa" grazie allo stimolo finanziario messo in atto dalla Banca Centrale.
Gli sviluppi che mostrano il potenziale supporto per i metalli industriali quando le restrizioni verranno revocate, stanno riportando l'attenzione sui problemi dell'offerta di rame, con le scorte in esaurimento nelle borse e i principali produttori che lottano per raggiungere i loro obiettivi di produzione al momento molto inferiori alle attese stimate. L'indice BCOM Metal è balzato del 3,4% con i prezzi dell'acciaio e del minerale di ferro che stanno mostrando volatilità insolita a causa di problematiche collegate alle forniture e ad ipotetiche sospensioni della produzione dettate dal rispetto delle nuove normative antiinquinamento ricevono anche un'offerta.
Nel settore dei metalli preziosi, gli ultimi dati del World Gold Council mostrano che le banche centrali hanno aumentato significativamente i loro acquisti di oro nel terzo trimestre. Le banche centrali hanno acquistato 399 tonnellate nel 3Q22, con un aumento del 341% su base annua e anche un importo trimestrale record. I dati mostrano che Turchia, Uzbekistan, India e Qatar sono stati i maggiori acquirenti di oro nel trimestre.
Interessante sottolineare che gli Istituti appena citati sono stati acquirenti netti di quasi 90 tonnellate, il che lascia una quantità significativa di acquisti da acquirenti sconosciuti.
Intanto l'oro è ormai verso il suo settimo mese consecutivo di ribassi, la serie di perdite più lunga almeno dalla fine degli anni '60 secondo quanto confermano i dati Bloomberg, mentre le partecipazioni in ETF garantiti da lingotti sono scese a un minimo di 30 mesi e i gestori di fondi detengono un valore di posizioni net short ai valori maggiori degli ultimi quattro anni.