Mercati finanziari e prospettive (aggiornato al 14/11/2022).
In mancanza di dati macro interessanti preferiamo quest'oggi intrattenerci su ragionamenti tecnici di più ampio respiro.
La settimana appena conclusa ha fornito agli operatori delle interessanti conferme di breve termine. Lo S&P500 ha incamerato una performance del 6%; il Nasdaq Composite dell'8%. Son cose che fanno bene al cuore di chi opera in un bear market. La performance di venerdì è particolarmente apprezzabile perché è successiva a un rialzo a sua volta superiore al 5% della seduta precedente. In circostanze storicamente simili sarebbe ragionevole attendersi qualche seduta di riposo. Se invece intervenisse ulteriore denaro, sarebbe ancora un segnale di via libera.
Anche Piazza Affari catalizza una pressione molto interessante in acquisto.
Il nostro FTSE MIB fa segnare ben 17 chiusure superiori all’apertura nell’ultimo mese. Questo pattern è stato registrato soltanto altre sei volte dal 2009 ad oggi; e soltanto in un caso esso è coinciso con un massimo di mercato. Anche alla luce delle note considerazioni stagionali, più volte da noi qui formulate, appare plausibile una estensione del rialzo anche soltanto di pochi punti percentuali.
Non solo; venerdì sera ben 39 società su 40 del paniere del FTSE MIB mostravano il proprio MACD superiore alla linea dello zero.
Quando si verifica un simile evento, il mercato azionario spesso riesce a conseguire ulteriori progressi nelle settimane e mesi successivi.
E per finire, si contano al momento 12 su 20 piazze azionarie mondiali a vantare quotazioni superiori alla propria media mobile a 200 giorni.
Anche sotto tale prospettiva, dunque, per il momento appare improbabile un esaurimento immediato della spinta rialzista.
Va anche detto che un aiuto importante l'equity italiano lo ha ricevuto dai dati macroeconomici apprezzabilmente superiori alle attese. Soprattutto l’indice delle sorprese economiche rimane saldo ben sopra lo zero; e ciò è meglio di quanto stia accadendo in altre zone economiche.
È probabile tuttavia che questo stato di grazia non durerà moltissimo. La flessione della produzione industriale italiana registrata a settembre accende un alert preoccupante, soprattutto alla luce della evidente correlazione che la lega da sempre all’andamento dell’attività manifatturiera in Germania.
Che è in caduta libera.
Fra una settimana si aprirà la tradizionale finestra del ToY (Turn of Year) setup. Sara' fondamentale analizzare con quale saldo si concluderà. I precedenti due segnali sono stati molto attendibili nell'anticipare prima una annata brillante (2021) e poi una terribile (2022). Questo per dire che conta poco indovinare quello che farà il mercato da qui ad una settimana.
Conta certamente di più aspettare con pazienza quello che si registrerà nei due mesi successivi (fine novembre-fine gennaio) per tradare con maggior sicurezza il 2023.
Dall'inizio di ottobre lo S&P500 ha conseguito un guadagno di circa 11 punti percentuali. E' facile immaginare che riesca a colmare i 3-4 punti percentuali che distano dalla performance media (15%) tradizionalmente realizzata nei due trimestri a cavallo fra il secondo ed il terzo anno del ciclo presidenziale americano. Se non fosse più messo in discussione il top del dollaro di novembre, il ribasso della divisa americana dovrebbe accompagnare un miglioramento relativo delle piazze ex USA.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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