EUROZONA: IL TASSO D'INFLAZIONE SCALA I MASSIMI MA PROMETTE DI RIDURSI.
Il tasso di inflazione annuale dell'Eurozona del mese di settembre 2022 è stato rivisto oggi leggermente al ribasso al 9,9% rispetto alla stima preliminare del 10,0% (v. chart 1).
Il dato è tuttavia in cospicuo rialzo da quello del mese precedente che si era attestato a 9,1%. Si tratta comunque del tasso più alto da quando sono iniziate le registrazioni comparabili nel 1991. Inoltre, è rimasto ben al di sopra dell'obiettivo della Banca Centrale Europea di circa il 2,0%, suggerendo che i nostri banchieri potrebbero continuare ad inasprire la politica monetaria nonostante i rischi di recessione. La principale pressione al rialzo è stata esercitata dall'energia (40,7% rispetto al 38,6% di agosto), seguita da cibo, alcol e tabacco (11,8% rispetto al 10,6%), servizi (4,3% rispetto al 3,8%) e beni industriali non energetici (5,5% rispetto al 5,1%). Da ciò si potrebbe anche dedurre che, tendendosi a normalizzare nel medio-lungo periodo i prezzi dei prodotti energetici – che pure appare l'ipotesi più verosimile a chi scrive – l'inflazione andrebbe incontro a un cospicuo taglio.
E infatti i modelli macro globali e le aspettative degli analisti, vedrebbero il tasso d'inflazione dell'area euro in calo al 7,40% entro la fine di questo trimestre. Nel lungo termine il tasso potrebbe attestarsi intorno al 2,90% nel 2023 e al 2,50% nel 2024. Forse forse l'abbiamo sfangata (v. chart 2).
E se proprio le previsioni dovessero fallire questi target, sostanzialmente già il prossimo anno potremmo vedere numeri certamente più contenuti di quelli che leggiamo oggi. Abbiamo infatti la sensazione che il conflitto Russia-Ucraina possa circoscriversi piuttosto che estendersi. Per sostenere una guerra occorrono tanti soldi (pensate solo al costo della bolletta energetica) e molti paesi, dopo l'ubriacatura iniziale, stanno capendo che è meglio restare sobri. Ci aspettiamo che sostenere l'Ucraina con le armi resti solo uno slogan di facciata.
L'inflazione core annuale, che esclude i prezzi volatili di energia, cibo, alcol e tabacco, è salita a settembre al 4,8% nel settembre 2022, praticamente il suo massimo storico (v. chart 3).
Anche in questo caso, i modelli macro globali puntano ad un taglio fino al 4,50% entro la fine di questo trimestre. Nel lungo termine il tasso di inflazione core potrebbe attestarsi intorno al 3,20% nel 2023 e al 2,30% nel 2024 (v. chart 4).
Lo Stoxx 600, che monitoriamo da tempo, si è riportato in area 403 facendo segnare, per la precisione, un massimo di candela a 404 e rotti. Adesso la figura in questione può produrre gli effetti di un doppio massimo, e dunque ripiegare fino a 393 e, in caso di rottura del supporto, proseguire fino a 385 e oltre (v. chart 5); oppure fare segnare un minimo superiore all'ultimo (380) e ripartire al rialzo andando a saggiare per lo meno la resistenza della ma200 in H4 (zona 407).
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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