GERMANIA: BRUTTE VENDITE AL DETTAGLIO MA I TRADER GUARDANO OLTRE.
Nel mese di ottobre le vendite al dettaglio in Germania si sono contratte del 2,8% mese su mese; trattasi del calo maggiore finora registrato quest'anno e molto peggiore delle previsioni del mercato che prevedevano un calo dello 0,6%. Il dato segue un aumento dell'1,2% rivisto al rialzo a settembre. I cali hanno riguardato le vendite di generi alimentari (-1,2%), di prodotti non alimentari (-4,5%), ovvero abbigliamento, scarpe e arredamento, e di vendite online e per corrispondenza (-1,8%). Anche le vendite presso le stazioni di servizio sono rimaste invariate. Rispetto a un anno prima, le vendite al dettaglio sono calate del 5%. Tuttavia, le vendite al dettaglio sono state superiori dell'1,8% rispetto al mese di ottobre 2019, prima della pandemia (v. chart 1).
Le aspettative degli analisti per i mesi a venire rimangono tuttavia un filino più ottimistiche: le vendite al dettaglio dovrebbero attestarsi allo 0,60% entro la fine di questo trimestre e poi stabilizzarsi allo 0,50% nel 2023 e allo 0,30% nel 2024 (v. chart 2).
Le vendite al dettaglio anno su anno sono diminuite ad ottobre del 5% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (v. chart 3).
Anche in questo caso i modelli macro globali si orienterebbero per un dato che dovrebbe attestarsi a -3,00% entro la fine di questo trimestre. Nel 2023 invece le vendite al dettaglio YoY dovrebbero risalire al 2,60% nel 2023 e all'1,80% nel 2024 (v. chart 4).
Anche il PMI manifatturiero tedesco di novembre è stato rivisto al ribasso a 46,2 da un preliminare di 46,7, indicando una contrazione leggermente più marcata dell'attività industriale rispetto alle stime iniziali ed estendendo il calo per il quinto mese consecutivo. Tuttavia, l'indice si è mantenuto al di sopra del minimo di due anni e mezzo di 45,1 registrato a ottobre. L'indebolimento della domanda, dovuto agli alti costi dell'energia, all'aumento dell'inflazione e all'incertezza delle prospettive economiche, continua a pesare, con un calo delle vendite in Asia e in Europa (v. chart 5).
Secondo i modelli macro globali, il PMI manifatturiero tedesco dovrebbe attestarsi a 46,00 punti entro la fine di questo trimestre e risalire a 51,50 punti nel 2023 e a 54,30 punti nel 2024 (v. chart 6).
Insomma, l'orientamento macroeconomico mondiale è per un complessivo peggioramento dei dati nei prossimi mesi ma per un generale miglioramento a partire dal 2023, a fortiori nel 2024. E questo per ogni tipo di asset a qualunque latitudine. Staremo a vedere.
Il Dax è reduce da due mesi indimenticabili pur in presenza di rilasci di dati assolutamente penosi; o forse proprio per questo. Il rischio di una entrata in recessione ha infatti via via calmierato i progetti bellicosi delle banche centrali (v. chart 7).
Il prezzo è adesso alle prese con la resistenza opposta dalla ma20 mensile e dalla ma100 settimanale (v. chart 8). Una forzature delle suddette resistenze da parte dei longhisti più determinati spingerebbe il prezzo probabilmente a 14700 (eguagliando l'ultimo massimo relativo del scorso giugno). Il successivo target sarebbe 14840.
Non si può negare tuttavia che l'indice ha corso tanto. Butterei un occhio all'eventuale perdita del supporto posto a 14140.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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