EIA, le scorte di petrolio greggio migliorano (aggiornato al 21/09/2022).
Secondo le comunicazioni fornite dall'Energy Information Administration (EIA), le scorte di greggio degli Stati Uniti si sono ieri contratte fino a 1,142 milioni di barili dai 2,442 toccati nella settimana conclusasi il 9 settembre, battendo così le previsioni degli analisti che avevano invece pronosticato un più contenuto miglioramento del dato a 2,161 milioni di barili (v. chart 1).
Ricordiamo che nel conteggio delle giacenze di greggio si trovano tutti quei barili invenduti in ragione di una offerta che supera la domanda.
In questo caso, specificamente nella settimana conclusasi il 16/09, la domanda di prodotti energetici ha mostrato i denti dimezzando le scorte di 7 giorni fa e riducendole a un settimo rispetto a 14 giorni fa. E le previsioni degli analisti suggeriscono che nel breve periodo si potrebbe riuscire anche a fare meglio (v. chart 2).
Anche la produzione di carburante distillato e quella di benzina segnano una ripresa rispetto alla settimana precedente (v. chart 3 e 3 bis).
Insomma, pare ferva ancora molta attività in un paese dove l'inflazione sta determinando un progressivo innalzamento dei tassi di interesse che potrebbe abbattersi sul conto profitti e perdite di molte imprese commerciali.
Intanto la Federal Reserve, sempre nella giornata di ieri, ha rialzato i tassi di interesse di 75 punti base (e non di 100, come pure si paventava); si tratta del quinto aumento consecutivo che si colloca sul valore massimo dal 2008. L’intenzione, di cui Powell non fa mistero, sarebbe quella di proseguire con mood aggressive almeno fino a raggiungere un tasso di riferimento del 4,4% che sarebbe previsto a fine 2022. Staremo a vedere.
A noi sembra che l'inflazione, attualmente all'8,3%, potrebbe pian pianino cominciare a battere in ritirata. Le previsioni degli analisti indipendenti sembrano timidamente deporre in questa direzione (v. chart 4). Naturalmente non appare esagerato ricordare che tutta l'economia mondiale resta appesa al filo dei venti di guerra sui quali soffiano tanto i russi che gli americani con l'Europa, vaso di coccio tra vasi di ferro, che accusa lo scenario macroeconomico peggiore.
Da un punto di vista grafico (tf daily) il prezzo del WTI resta saldamente inserito in un canale di regressione lineare di stampo ribassista e sottoposto a tutte le principali medie mobili più apprezzate. Il Macd non ha mutato la sua navigazione – incrocia sotto la linea dello zero – e allo stato non si scorgono divergenze rialziste.
La settimana scorsa scrivevamo: “In perdita degli 85$ è probabile che si tornerà ai ritestare l'area degli 80$”. Nelle more effettivamente il prezzo ha ripiegato ma solo fino a 82$ (v. chart 5). Not bad...quando scrivevamo eravamo a 89$.
Il tf mensile mostra quattro candele rosse che rappresentano sempre un pattern di singolare debolezza; ma potrebbero segnalare anche l'esaurimento del trend (v. chart 6).
Intanto il prezzo si appoggia delicatamente sulla ma20. Il momento è dunque magico. Vi terremo aggiornati.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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