LA DISOCCUPAZIONE E LE BUSTE PAGA USA REGALANO A WALL STREET UN ALTRO SCROLLONE.
Ieri, 7 ottobre, il Bureau of Labor Statistics ha comunicato che il tasso di disoccupazione statunitense è sceso al 3,5% nel mese di settembre 2022, eguagliando il minimo di luglio di 29 mesi e rimanendo al di sotto delle aspettative del mercato che lo stimava al 3,7% (v. chart 1).
Chi scrive è propenso a credere che, a questo punto, il mercato americano sia piuttosto prossimo ad un turning point che potrebbe modificare parzialmente questi numeri. Le previsioni degli esperti sembrerebbero confermarlo (v. chart).
La Fed, infatti, ha ben radicato in testa l'obiettivo dell'indebolimento della domanda aggregata, con qualunque mezzo, per sgonfiare l'edema dell'inflazione.
Che questa sia una scelta efficace, sarà solo il tempo a dircelo.
Noi, per quello che può valere, ne dubitiamo seriamente.
Nel contempo l'economia statunitense ha aggiunto 263.000 posti di lavoro nel settembre 2022, il minimo dall'aprile 2021, ma al di sopra delle previsioni del mercato di 250.000 unità. I maggiori incrementi di posti di lavoro si sono verificati nei settori del tempo libero e dell'ospitalità (83.000), dell'assistenza sanitaria (60.000), dei servizi professionali e aziendali (46.000) e dell'industria manifatturiera (22.000). Il valore segna un calo rispetto alla media di 439 mila unità dei primi otto mesi dell'anno, quando l'aumento dei tassi di interesse e dei prezzi ha iniziato a pesare sull'economia. Tuttavia, il dato continua a indicare un mercato del lavoro rigido, non intenzionato facilmente a cedere, con un'occupazione superiore di circa 500.000 unità rispetto al livello pre-pandemico (v. chart 3).
In ogni caso il numero di disoccupati è diminuito di 261 mila unità a 5,75 milioni, mentre il numero di occupati è aumentato di 204 mila unità a 158,9 milioni.
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro negli Stati Uniti è sceso a settembre al 62,3% dal 62,4% del mese precedente rimanendo di 1,1 punti percentuali al di sotto del valore di febbraio 2020, prima della pandemia di coronavirus (v. chart 4).
La retribuzione oraria media di tutti i lavoratori dipendenti privati non agricoli è aumentata di 10 centesimi, o dello 0,3%, a 32,46 dollari nel settembre 2022, allo stesso ritmo di agosto, in linea con le previsioni del mercato. La retribuzione oraria media dei dipendenti del settore privato addetti alla produzione e non alla supervisione è aumentata di 10 centesimi, o dello 0,4%, a 27,77 dollari (v. chart 5).
Negli ultimi 12 mesi, la retribuzione oraria è cresciuta del 5,0%, dopo un aumento del 5,2% nel mese precedente e leggermente al di sotto delle stime di mercato che prevedevano un aumento del 5,1% (v. chart 6).
Naturalmente la prospettiva di un ulteriore incattivirsi della politica monetaria manda in fibrillazione i mercati azionari.
Oggi sotto la nostra lente di ingrandimento capita il Nasdaq 100, listino che, per la sua composizione, soffre particolarmente il rialzo dei tassi d'interesse.
La candela settimanale mostra chiaramente che gli operatori si sono rimangiati buona parte dei progressi conseguiti nell'ottava appena conclusa. Il trend ribassista continuerà senza meno in caso di perdita dei recenti minimi (10850) con possibile target in area 10700 e poi, ricorrendone i presupposti, 10500, dieci punti più dieci punti meno (v. chart 7).
Molto più difficile ipotizzare una operatività long. Sembrerebbe una no trading zone quella compresa tra l'ultimo prezzo e gli 11785. Un ingresso in dosi omeopatiche al sopra di questa resistenza potrebbe condurre tra i 12200 e i 12300 (v. chart 8). Aggiornamenti in corso d'opera.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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