LE BUSTE PAGA USA LASCIANO INTRAVEDERE (FINALMENTE) UNA CONTRAZIONE DELL’ECONOMIA. POWELL SODDISFATTO?
L'economia statunitense ha aggiunto 223.000 posti di lavoro nel dicembre 2022, il minimo dal dicembre 2020, dopo un aumento di 256.000 unità rivisto al ribasso a novembre, battendo le aspettative del mercato di 200.000 unità (v. chart 1).
Notevoli aumenti di posti di lavoro si sono verificati nei settori del tempo libero e dell'ospitalità (67.000), dell'assistenza sanitaria (55.000), delle costruzioni (28.000) e dell'assistenza sociale (20.000), mentre l'occupazione è cambiata di poco nel settore manifatturiero (8.000), nel commercio al dettaglio (9.000) e nel settore pubblico (3.000).
Secondo le nostre aspettative, i Non Farm Payrolls potrebbero ridursi ulteriormente alla fine di questo trimestre e risalire intorno alle 180.000 unità nel 2024 (v. chart 2).
Migliora il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, sceso a dicembre al 3,5%, al di sotto delle aspettative del mercato del 3,7% e in linea con i tassi di settembre e luglio, che sono stati i più bassi dal febbraio 2020 (v. chart 3).
L'ultimo rapporto sui posti di lavoro è arrivato sulla scia di un forte calo delle richieste settimanali di disoccupazione ai minimi di tre mesi e di una diminuzione più contenuta del previsto del livello di aperture di posti di lavoro a novembre, indicando un mercato del lavoro ancora rigido e forte, il che potrebbe significare che la banca centrale statunitense continuerà ad aumentare i tassi di interesse per un po'. Il numero di disoccupati è diminuito di 278 mila unità a 5,72 milioni, mentre il numero di occupati è aumentato di 717 mila unità a 159,2 milioni.
Anche in questo caso i modelli macro globali concordano per un peggioramento del tasso di disoccupazione che dovrebbe attestarsi al 3,90% entro la fine di questo trimestre e continuare a crescere intorno fino al 4,60% per tutto il 2023 e parte del 2024 (v. chart 4).
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro negli Stati Uniti è salito al 62,3% a dicembre 2022 dal 62,2% del mese precedente. Tuttavia, è rimasto di 1,0 punti percentuali al di sotto del valore di febbraio 2020, prima della pandemia di coronavirus (v. chart 5).
La retribuzione oraria media per tutti i dipendenti del settore privato statunitense non agricolo è aumentata del 4,6% a dicembre rispetto all'anno precedente, rallentando tuttavia rispetto all'aumento del 4,8% rivisto al ribasso del mese precedente e al di sotto delle stime del mercato che prevedevano un aumento del 5%. Si è trattato della crescita annuale più contenuta della retribuzione oraria media dall'agosto del 2021 (v. chart 6).
Stesso discorso si può fare per la retribuzione oraria media che è aumentata di 9 centesimi, o dello 0,3%, raggiungendo i 32,82 dollari a dicembre, dopo un aumento dello 0,4% rivisto al ribasso nel mese precedente e al di sotto delle previsioni del mercato che prevedevano un aumento dello 0,4%. Si è trattato della crescita più contenuta della retribuzione oraria media degli ultimi quattro mesi (v. chart 7).
E per terminare questa disamina odierna, l'ISM Servizi PMI è sceso, sempre a dicembre, a 49,6, ben al di sotto delle previsioni del mercato di 55, e rispetto al 56,5 di novembre (v. chart 8).
La lettura ha indicato la prima contrazione del settore dei servizi dal maggio 2020, al culmine della pandemia. I nuovi ordini hanno subito una forte contrazione (45,2 contro i 56 di novembre) a causa dell'indebolimento della domanda e della più rapida riduzione delle scorte (45,1 contro 47,9). Inoltre, l'occupazione è diminuita (49,8 contro 51,5) a causa dell'incertezza economica e dell'incapacità di coprire le posizioni aperte. Nel frattempo, la stagione delle vacanze ha contribuito alla continua crescita dell'attività commerciale, anche se a un ritmo più lento (54,7 vs 64,7). Infine, le consegne dei fornitori sono diminuite (48,5 vs 53,8), indicando un aumento della capacità e un miglioramento della logistica, e la pressione sui prezzi si è attenuata (67,6 vs 70).
La Fed nelle minute del Fomc di dicembre ha indicato a chiare lettere che non è atteso un taglio dei tassi nei dodici mesi di quest’anno ma il mercato continua a prezzare un Fed Funds rate massimo a metà del 2023, a cui potrebbe seguire almeno un taglio nel secondo semestre. Vedremo.
Per quanto riguarda l’equity americano, due dati potrebbero essere in via di acquisizione:
1. l’inversione del rapporto di forza tra azionario europeo (nel grafico 9 oggi ci soffermiamo su Ftse Mib vs S&P) e il principale degli indici Usa espresso in euro;
2. la penetrazione dell’argine decennale che ha sostenuto il corso del Nasdaq Composite (v. chart 10).
Vi continueremo ad aggiornare.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
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