IN ATTESA DELLE BANCHE CENTRALI, LO YEN CROLLA.
Siamo giunti dunque alle settimane conclusive di questo 2021, settimane ancora ricche di eventi e market mover importantissimi, che potranno dare un nuovo ritmo ai mercati e delineare gli scenari del prossimo 2022.
La settimana che ci aspetta vedrà mercoledì 27, la Bank Of Canada in azione, con le aspettative da parte degli operatori di un ulteriore adeguamento al #Tapering già in atto, anche se le dinamiche viste nelle ultime settimane sul petrolio, potrebbero creare non poche novità sulle decisioni della #BOC.
Seguiranno il 28 ottobre la Bank Of Japan, e la #BCE, entrambe con la prospettiva ancora di politiche accomodanti, e lontane da una view più hawkish che invece si respira nel Regno Unito e negli USA.
Bank Of #England attesa per il 4 novembre, e alle prese con un’inflazione molto superiore al targhet del 2%, ma al contempo stretta tra i nuovi picchi di casi covid e gli elevati costi dell’energia, che mettono in dubbio l’efficacia di un possibile rialzo dei tassi.
Infine, evento cardine il 3 novembre con la #FED , dove ci si aspetta l’annuncio del tapering con tempi e modalità ancora sconosciute.
In attesa di questa serie di eventi, i non commercials, sembrano essersi prudentemente riequilibrati, lasciando poche certezze, come la debolezza di #yen, che ha raggiunto esposizioni short mai registrate.
Ma procediamo con il consueto ordine.
Ancora posizionamento netto corto sui futures #Euro per le mani forti, che però riducono di ben 6291 contratti la posizione registrata la scorsa settimana, mantenendo di fatto una posizione netta corta di soli 12107 contratti in attesa delle parole della #Lagarde di mercoledi 28 ottobre.
Continua l’alternarsi di sentiment long/short sulla #sterlina, dove questa settimana le mani forti risultano nette long con 1615 contratti. volumi che poche indicazioni ci danno, soprattutto alla vigilia delle banche centrali, con una #BOE alle prese con decisioni di politica monetaria tutt’altro che facili.
Crollo delle posizioni corte sullo #Yen, dove i large speculators, si trovano short di ben 102734 contratti, esposizione questa che supera tutti i precedenti record e che evidenzia quindi con quanta decisione ci sia stato un movimento di risk on nelle ultime sedute. Solo nuovi assetti dettati dalla FED potrebbero cambiare gli equilibri e generare delle ricoperture di queste posizioni, ma è presto per dirlo, dovremo seguire lo svolgersi degli eventi.
Respirano di fatto le posizioni nette corte sul dollaro #australiano, dove i big players ricoprono 11550 contratti corti della scorsa settimana, mantenendo in portafoglio 76058 contratti, segno che forse il posizionamento corto visto fino ad oggi, non è stato ben pagato e richiede riposizionamenti.
Ricoperture anche per il dollaro #canadese, che vede i non commercials ancora netti corti con 10924 contratti, ma con una ricopertura di 16936 contratti rispetto la precedente rilevazione. Anche qui segno che forse il posizionamento contrario alla salita del dollaro canadese, ha richiesto un adeguamento delle posizioni.
Ancora long, ma con posizioni più equilibrate, il sentiment sul dollaro #neozelandese, dove le mani forti si portano a 6440 contratti netti long, rispetto agli 8748 della scorsa settimana.
Stabilmente long invece le posizioni sul dollaro #americano con 35934 contratti , non lontano dai precedenti 35062 , in attesa dunque che #Powell detti i nuovi ritmi.
Buon Week End e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
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