EUR-USD
Senza voler rubare la scena agli amici cambisti, mi pare di poter affermare che la coppia stia stazionando nei pressi di una barriera di importanza più che strategica.
Il supporto statico e dinamico di 1.560 è ben visibile da ogni parte del globo e si combina con la presenza nella suddetta area delle ma 100 e 200 che sul weekly assumono sempre una valenza universale.
Quando su un cambio del genere ci si richiama all'azione delle mani forti si parla "apertis verbis" delle banche centrali.
Solo loro sono in grado di muovere simili masse oscillanti.
La domanda che apparirebbe più pertinente sarebbe dunque la seguente: cosa frulla nella testa di Lagarde e Powell?
Come direbbe Montalbano, mi sono fatto persuaso che la Bce non modificherà significativamente la sua politica monetaria. Gli strumenti che possiede per incidere sull'economia dell'Eurozona, e dunque anche sul cambio, non solo sono molteplici ma vanno aumentando ogni giorno che passa.
Problemi seri d'inflazione al momento non se ne avvertono.
Al contrario, passata la buriana del covid, Bruxelles si ritroverà a fare i conti con i problemi di sempre: desertificazione industriale, calo endemico delle nascite, scarsa produttività marginale, decrescita dei salari, bassa propensione agli acquisti. Tutte lacune che possono spingere la Bce a valutare sostanzialmente di non interrompere più
le politiche di espansione quantitativa. Tutt'al più si valuterà se ridenominarle.
Se fosse condivisibile anche solo il 10% del suddetto ragionamento sarebbe legittimo attendersi nel medio periodo un ulteriore afflosciamento del valore dell'euro. Che passerebbe certamente per 1.500-1.446 nell'ipotesi di perdita del supporto menzionato.
Nel breve periodo i rialzisti possono solo sperare che il cambio si riporti sopra 1.600 - ossia sopra la ma 50 in H4 - per puntare all'area di 1.670-80. Da lì si potrebbe rivalutare il grafico.
All the best
dott. Massimo Moschella