CINA & SHANGHAI COMPOSITE
Una riflessione scrupolosa merita il continente cinese e le sue borse, di cui oggi prenderemo il considerazione quella di Shanghai.
E' più facile sparare a casaccio due numeri commentando i grafici ma è molto più difficile, e gradito ai palati fini, spiegare e argomentare quello che si vede, che potrebbe accadere e perchè.
Senza alcuna pretesa di saccenza ma solo di completezza.
Sotto un profilo puramente macroeconomico, non v'è alcun dubbio che la Cina traina buona parte dei mercati mondiali. Se è vero che gli Stati Uniti sono (per ora!) ancora la maggiore economia del globo, è altrettanto vero che il contributo annuale più significativo al PIL globale è offerto da Pechino.
La Cina anticipa sempre i cambi di passo più significativi e infatti è entrata e uscita prima degli altri dalla recessione: first in, first out.
Appare dunque nettamente in anticipo rispetto al resto del mondo: ha ritirato per prima gli stimoli monetari e ha ricominciato a dosarli mentre in altri continenti si ritirano o addirittura si valuta solo di ritirarli.
Questo lavoro sta cominciano a manifestare i suoi effetti: l’impulso creditizio risulta in leggero progresso per il terzo mese di fila, mentre appare in ritirata nel resto del mondo.
Gli effetti sulle variabili macroeconomiche e finanziarie non sono trascurabili.
In primis, l’espansione dell’aggregato monetario M2, e dunque la crescita dell'impulso creditizio, è direttamente correlato all'azionario, sicuramente alla borsa di Shanghai (v. primo chart). Non ci stupiremmo se la stessa dovesse cominciare a sovraperformare le borse occidentali.
Il grafico del Composite chiude la settimana a 3490 punti con la candela giornaliera che rompe il tetto del Supetrend lento (v. chart). E' un buon segnale ma non sufficiente ancora per avviare una operatività long consistente.
Preferiamo attendere infatti che il prezzo forzi la resistenza statica e psicologica dei 3500 - area ove transita anche la ma 50 - per targetizzare i 3525 e poi i 3543. Delicatissimo sarà l'eventuale upgrade fino a 3570 a causa del passaggio della ma 100.
Se sono rose allora dovrebbe incrociarsi positivamente anche il Macd, cosa sulla quale facciamo affidamento.
Se il prezzo dovesse invece mancare l'appuntamento con i 3500 potrebbe ritirarsi almeno fino a 3455 - ove transita una trend line supportiva - in perdita dei quali si guarderà ai 3410 e poi ai 3357.
Ma torniamo all’impulso creditizio. Esso è correlato positivamente non solo con M2 ma anche con il PMI manifatturiero cinese.
La relazione è ben nota agli economisti; e, se è vero che cresce il sostegno del credito alle imprese, allora sarebbe legittimo attendersi un rilancio imminente della congiuntura economica del Celeste Impero.
Una risalita del PMI manifatturiero, a sua volta, genererebbe pressioni ribassiste sul dollaro americano (v. chart). Una svolta verso il basso del biglietto verde a sua volta attiverebbe tutta una serie di prevedibili reazioni intermarket, non ultimo un possibile storno sui mercati azionari occidentali. ma d'altronde l'anno si è già presentato come uno dei non più facili.
All the best
dott. Massimo Moschella
Professional Trader & Teacher at Cpe Trader
Per sessioni di coaching one to one potete scrivere a: massimomoschella@libero.it
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