ATTESA PER LE MINUTE DELLA FED.
Poche le novità sui mercati, durante la giornata di ieri, caratterizzata dalla festività del President’s day negli Stati Uniti. Con le banche chiuse, il mercato dei cambi è rimasto invariato e così anche i mercati azionari europei, che hanno oscillato in trading range e all’interno delle price action dei giorni precedenti L’attesa è rivolta ora alle minute della Fed, in uscita mercoledì sera, che probabilmente ci faranno capire l’aria che si respira all’interno del board della banca centrale Usa, alle prese con una economia, i cui aggregati restano solidi ma con una inflazione che ancora non accenna a scendere al ritmo desiderato. Il dato sul price consumer expenditure in uscita venerdì, che è poi il vero dato con cui la Fed stessa valuta l’inflazione, potrebbe essere di aiuto agli operatori di mercato che ancora propendono per un pivot dei tassi a breve negli Usa, al contrario di quanto i banchieri centrali vanno invece predicando, ovvero prudenza e tassi ancora in salita. L’EurUsd è compreso tra 1.0640 e 1.0730 e non sembra voler uscire da tale area di swing, così come le altre coppie contro dollaro, GbpUsd, UsdJpy, rispettivamente stabili a 1.2000 50 e 134.00 50, 50 pips di oscillazione massima nella seduta di ieri. Ma domani escono anche i Pmi dei servizi, manifatturieri e composite per Francia, Germania, Eurozona, Uk e Stati Uniti, in grado di dare un po’ di benzina a mercati in attesa di qualcosa per potersi scrollare di dosso il fragile equilibrio attuale. Ma anche i dati sull’inflazione canadese, che potrebbero dare qualche impulso anche al petrolio. Un petrolio che resta tra 75 e 80 sul wti e 80 e 85 sul brent, incapace da tempo di rompere supporti o resistenze chiave. L’equilibrio attuale sembra resistere almeno fino a quando la Fed non romperà gli indugi e ci racconterà della fine del ciclo di rialzo. A quel punto i mercati troveranno la benzina necessaria e c’è chi scommette su nuovi rialzi delle borse e nuovi minimi del dollaro. Per ora siamo fermi e lavoriamo in trading range, che comunque rappresenta una opportunità interessante per le strategie di mean reverting, che sfruttano gli swing sui livelli chiave. Sui cross segnaliamo interessanti livelli per AudNzd intorno a 1.1100 mentre EurGbp tiene i supporti a 0.8850 e potrebbe ancora attaccare quota 0.8920 30. Sul fronte dati nella notte il Pmi giapponese è sceso a 47.4 a febbraio rispetto al 48.9 del mese precedente. Il calo dell’attività industriale sembra essere la principale ragione insieme ai nuovi ordinativi. Sempre nella notte sono uscite le minute della Rba in cui si legge che il Consiglio ha ribadito la necessità di nuovi rialzi in ragione di una inflazione che non molla la presa. La Rba prevede un indice dei prezzi, infatti, al 4.75% quest’anno, e intorno al 3% solo verso la fine del 2024. Dollaro australiano che ripiega leggermente e si porta sotto quota 0.6900 con obiettivi interessanti in area 0.6815 25 area. Buona giornata e buon trading.
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